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Serie A, segnali di SOS: Juventus a + 8 dal Napoli e a + 21 dal 4° posto, nessuno così in Europa.

admin
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Serie A, c’era una volta lo spettacolo. Il torneo italiano, un tempo fucina della competitività, della tattica e patria di grandissimi calciatori, sta perdendo (o ha già perso da tempo) tutto il suo splendore. Le vittorie di Juventus e Napoli, infatti, lasciano un buco in classifica che fanno pensare ad un podio deciso già 5 mesi prima.

Serie A, nessun campionato così scadente dal punto di vista della qualità

L’arrivo di Cristiano Ronaldo in estate ha messo in agitazione le squadre del campionato italiano e gli addetti ai lavori: con l’arrivo del portoghese, dicevano, la Serie A ne avrebbe guadagnato in visibilità. Ma cosa intendevano per visibilità? CR7 gioca a Torino, la Juventus compete con altre 19 squadre. Nel primo caso, quindi, è assicurato che la squadra di Agnelli ancora prima dell’ arrivo dell’ ex Real Madrid risultava essere la più seguita in Italia; dall’altra parte, invece, il distacco bianconero dalla seconda in classifica parla da solo, in termini numerici, di quanto il campionato attuale abbia un finale scontato e che non ammetterà sorprese.

Una visibilità, quindi, che riguarda soltanto la Juventus: + 8 dalla seconda (con un Napoli attualmente proiettato verso i 91 punti), campione d’inverno per la sesta volta in otto anni e 49 punti conquistati su 51 (16 vittorie, 1 solo pareggio). Numeri che suonano come campane di una chiesa nel giorno di un funerale: la massima competizione del calcio italiano sta morendo e soltanto un instancabile e perseverante Napoli lascia a tutti gli sportivi una flebile speranza. Una piccola speranza che ben presto potrebbe essere spazzata via: il prossimo turno, di fatti, vede i bianconeri impegnati a Bergamo contro l’Atalanta mentre a Milano andrà in scena lo scontro diretto tra la seconda e la terza forza del campionato. Inter e Napoli potrebbero definitivamente dare il colpo di grazia ad una Juventus potenzialmente a +11 al termine del girone d’andata.

Dries Mertens, attaccante, attacco, Napoli e Nazionale Belgio, gol, assist, dribbling, campionato serie a, bomber, marcatore, san paolo, napoli-inter, skriniar www.ilmionapoli.itUn caso più unico che raro non soltanto se si guarda al passato, ma soprattutto guardando agli altri campionati europei. La Serie A non si sta travestendo da Bundesliga: peggio! Andando a guardare la classifica nostrana, il + 8 tra la prima e la seconda si ripete tra la seconda e la terza (tra la prima e la terza, quindi, ci sono ben 16 punti di distacco); la zona Champions è delimitata da un quarto posto distante dal primo di ben 21 punti. Situazione analoga in Germania? Un tempo, forse! Oggi in testa alla classifica troviamo il Borussia Dortmund che stacca il Bayern Monaco (lì ogni tanto può capitare che a vincere non siano sempre gli stessi) di 6 punti; poi 4 squadre in un fazzoletto di 5 punti con la quarta classificata a soli 11 punti dalla vetta.

Ma se proprio c’è voglia di farsi del male basta cambiare pagina del televideo e dare uno sguardo alla classifica del campionato francese. La Ligue 1 (da sempre considerato il torneo con meno qualità rispetto agli altri) vede in testa il PSG in vantaggio della seconda di otto punti; la seconda, in termini Champions, ha un distacco di soli 4 punti dalla terza fino ad arrivare alla quinta classificata. Inutile, poi, parlare di Premier e Liga: da sempre i campionati più spettacolari e competitivi, dove quello che accade non è mai scontato, restano ad oggi i tornei dagli esiti più indefiniti. Nel caso del campionato inglese, il Liverpool comanda con una distanza di 4 punti dal City e di 9 punti dalla quarta (il Chelsea); la zona Champions è invece racchiusa in 7 punti (il distacco dal City all’Arsenal). Il campionato spagnolo, invece, vede al comando il Barcellona a + 3 sull’Atletico Madrid e a + 9 dalla quinta classificata; la zona Champions, invece, raggruppata in 5 punti.

Nessuno, quindi, come in Italia. I 21 punti di distacco della Juventus dalla quarta in classifica vanno letti, sottolineati e comparati. Oggi il paragone con Francia e Germania è anacronistico e alle squadre italiane non resta che l’Europa come vetrina per mettersi in mostra e provare ad essere competitivi. Una classifica che va letta con più di una preoccupazione: un campanello d’allarme da accendere prima che le TV verranno definitivamente spente. Perchè così, nessuno si diverte.

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