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Djokovic: “Avevo tutto il mondo contro di me”

Alessandro Caterino
Alessandro Caterino
2 Min di lettura

Il tennista serbo rivela dei retroscena su un episodio passato

Novak Djokovic, ospite nella trasmissione 60 Minuti, ha voluto spendere qualche parola su una vicenda passata sul Covid. Infine, dice la sua su cosa significa praticare tennis: “Sì, fui dichiarato il cattivo e in pratica avevo tutto il mondo contro di me. – Djokovic si riferisce all’espulsione dall‘Australian Open 2022 per la mancata vaccinazione al Covid – In campo avevo già provato quel tipo di sensazione, l’avere un pubblico che non tifasse per me, ma in vita mia non avevo mai provato nulla di simile. La gente mi etichettò come No-Vax, ma io non sono né No-Vax né Pro-Vax. Sono per la libertà di scelta”.

Sull’evoluzione del tennis: “Anche se non c’è alcun contatto fisico nel tennis, ci si osserva molto: quando cambiamo campo, quando siamo seduti, e poi ci sono i maxi schermi che ti fanno vedere come il tuo avversario sta bevendo la sua acqua, se sta sudando più del dovuto, il modo in cui respira, come comunica con il suo team. Sono tutti elementi che influiscono sulla performance. Ci sono diverse tecniche, la respirazione gioca un ruolo importante specialmente nei momenti in cui più si avverte la tensione – aggiunge – Dentro di te c’è una tempesta ed è sempre quella la battaglia più grande da affrontare. Hai i tuoi dubbi e le tue paure, li avverto in ogni singola partita. E non mi piace quel tipo di approccio che sento ripetere spesso nello sport: pensa positivo, sii ottimista, non dar spazio ai tuoi dubbi, fallire non è un’opzione. È impossibile”:

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