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Mancini: “Il calcio italiano deve rinascere dallo scouting. Kvaratskhelia è l’esempio”

Gianmarco Ruocco
Gianmarco Ruocco
2 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Riccardo Mancini, giornalista di Dazn, ha parlato ai microfoni di 1 Station Radio. Nel corso del suo intervento ha trattato sia la situazione del calcio italiano che il mercato del Napoli: “Il calcio italiano, da un po’ di anni a questa parte, credo stia attraversando una fase di transizione. A cavallo del nuovo secolo si parlava del miglior campionato d’Europa, oggi qualcosa è cambiato, e con esso gli equilibri economici. Il campionato italiano resta di ottimo livello e, seppur dietro alla Premier, ha davvero poco da invidiare agli altri tornei. L’Arabia Saudita, invece, è un discorso a parte. Ciò che manca, dunque, sono le risorse di cui godono i club inglesi. La qualità è un fattore su cui si può lavorare attraverso la progettazione e lo scouting di nuovi talenti da valorizzare. Kvaratskhelia costituisce l’esempio, in tal senso, da seguire e portare avanti. Quando mancano le risorse economiche è su altro che si deve lavorare”.

Sul profilo ideale per sostituire Kim si è così espresso: “Il primo nome che mi viene in mente e che mi stuzzica, è quello di Giorgio Scalvini. L’unico dubbio che nutro è l’adattamento eventuale ad un sistema a quattro. Essendo molto giovane, e grezzo, a livello di crescita, è forse il nome che stuzzica di più. È un giovane prospetto su cui si può lavorare, e se dovesse arrivare sarebbe un ottimo sostituto di Kim. Sugli altri nomi circolati, invece, andrebbero fatte diverse valutazioni. Ho commentato più volte Le Normand e mi interrogo sulla sua prontezza ad un campionato come quello italiano”.

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