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L’arbitro Maresca: “Dialoghi arbitri-VAR? Non abbiamo nulla da nascondere”

Redazione
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© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

E’ stato il primo arbitro a usufruire del Var nell’agosto 2017, Fabio Maresca, della sezione di Napoli, protagonista ai microfoni di Radio Anch’io Sport: “Ripensando a 5 anni me mezzo fa, a quel Juve-Cagliari sembra di parlare di un altro calcio, di un’era fa… Ora il Var è diventato qualcosa di imprescindibile. Sorrido quando se ne mette in discussione l’utilizzo, per noi è irrinunciabile, garantisce la verità del campo. Uno strumento che consente a un arbitro di correggere un errore che potrebbe incidere sul risultato è una manna dal cielo, non può mai essere considerato un elemento di disturbo per il direttore di gara”. 

Sulla pubblicazione dei dialoghi arbitro-Var, Maresca non ha dubbi: “Visto che non abbiamo nulla da nascondere, un dialogo tra arbitro e Var, durante il quale la terminologia usata è quella precisa e corretta, è facilmente spendibile e ascoltabile da chiunque. L’obiettivo trasparenza è assolutamente condiviso, non avremo problemi a andare in questa direzione”. 

“Nessun problema – prosegue – nella relazione arbitro-Var, anzi è un lavoro continuo di analisi e collaborazione che permette alla squadra arbitrale di ottenere il risultato migliore possibile. Sono stati fatti tanti passi avanti e dal prossimo weekend, col fuorigioco semi automatico in Serie A, avremo un ulteriore mezzo per velocizzare il gioco e per rendere ancora più chiare le nostre decisioni“. 

“Quella della Supercoppa – aggiunge Fabio Maresca – è stata una serata importante per la mia carriera. In un evento come questo si rappresenta l’intero gruppo arbitrale e quindi c’era una grande responsabilità. Fa parte del mio percorso di crescita, ora credo di essere più in grado di riuscire a interpretarla nei vari momenti nella maniera più giusta possibile, credo sia il valore aggiunto che nei primi anni di permanenza in Serie A mi mancava.  Arbitri destinati al professionismo? Tra gare, raduni e studio, l’impegno è notevole, soprattutto per un arbitro internazionale. Ho la fortuna di essere un vigile del fuoco, riesco comunque a conciliare la mia attività lavorativa con quella arbitrale. Crisi di vocazione arbitrale? Negli ultimi anni – conclude – a livello nazionale purtroppo abbiamo registrato delle difficoltà nel reclutamento dei giovani arbitri. Il periodo della pandemia non ha giovato. Abbiamo attivato diverse iniziative come il doppio tesseramento, cioè l’occasione per i giovani calciatori di poter iniziare ad arbitrare pur mantenendo la possibilità di partecipare a campionati organizzati dalla Figc”. 

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