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Cannella: “Garcia e Mazzarri non sono riusciti ad entrare nella testa dei giocatori”

Alessandro Caterino
Alessandro Caterino
2 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

L’operatore di mercato si esprime sull’andamento in campionato degli azzurri

Giuseppe Cannella, durante la trasmissione Si Gonfia la Rete su Radio Crc, ha speso qualche parola sulla situazione in casa Napoli: “De Laurentiis pensava che sostituire Spalletti fosse semplice. Gli allenatori sono tutti bravi perchè studiano, hanno staff importanti, ma il calcio è fatto di materia umana, di un bene che si chiama calciatore. Se non entri nella testa di questi calciatori, se non ne ottieni la mente e la disponibilità, parliamo del nulla. Gli schemi sono tutti validi, ma l’aspetto umano è fondamentale. Nello scudetto vinto dal Napoli c’era una squadra unita e compatta, cosa che quest’anno Garcia e Mazzarri non sono riusciti ad ottenere. Tenere alta oggi la concentrazione quando sono persi tutti gli obiettivi stagionali, è difficile e l’errore di ieri di Meret lo dimostra. Se il portiere perde l’attimo è perchè tutti gli altri sono fermi. Bisogna ripartire dall’allenatore. Bisogna individuare nella figura del tecnico il traino principale, poi è chiaro che in base all’allenatore va fatto il mercato. Sarà determinante quindi la scelta dell’allenatore a cui affidare il progetto. Leggo di Manna, evidentemente De Laurentiis vuole ripercorrere la strada dell’Atalanta. La figura importante che permetterebbe al Napoli di ripartire credo sia Gasperini, arrivato al culmine del suo discorso con l’Atalanta. Il Napoli di Spalletti era una squadra compatta ed era difficilissimo superare quel centrocampo e ritengo che con questi uomini Gasperini possa metterci mano. Se il Napoli prende Conte invece, indirizza economicamente l’azienda su un altro percorso”.

Cannella si sofferma su Simeone: “Se lui non entra è perchè tatticamente si sono fatte delle scelte, non so neanche che fine abbia fatto Mazzocchi. L’annata va avanti così, con errori, bisogna semplicemente sperare nell’orgoglio dei calciatori che cercano conferme o esposizione”.

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