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Berrettini: “Sentivo di aver finito il serbatoio delle energie. Ora mi sento carico”

Alessandro Caterino
Alessandro Caterino
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Matteo Berrettini, alle colonne di Sky Sport, parla del suo ritorno in campo: “Non giocherò Indian Wells, l’idea è fare Phoenix e il Masters 1000 di Miami. Andiamo giorno per giorno, settimana per settimana. Voglio tornare quando sarò pronto. Mi sto allenando molto bene e sto bene: ho in mente di fare una bella annata, mi sto concentrando come non mai per rientrare e divertirmi. Ora mi sento bene mentalmente e fisicamente, ho tantissimi stimoli per giocare e allenarmi e sentirmi nuovamente giocatore. Sento una bella energia nell’aria. Sono stati mesi complicati, sono andato vicino alla competizione ma senza mai giocare. Questo mi ha fatto soffrire parecchio, rispetto al passato ho accettato un po’ meno la cosa. Nella mia carriera la testa mi ha aiutato a uscire dalle difficoltà, ma a un certo punto mi sono sentito stanco di superare i problemi e sono andato giù. Sentivo di aver finito il serbatoio delle energie. Ho fatto tutti i test per capire gli infortuni. Non sono usciti grandi deficit, solo una scoliosi da quando ero piccolo. Sento di avere il potenziale a tornare ai livelli del passato. Non mi interessa il ranking, ma essere competitivo e giocare con i migliori. Sogno di giocare Roma, manco da due anni e mi fa male pensarci. Sogno di rialzare un trofeo, ma voglio pensare match dopo match, punto dopo punto. Nel 2024 non rincorrerò uno Slam, l’approccio sarà diverso. Spero di arrivare più in forma possibile a Wimbledon perché è il torneo a cui tengo di più”. Sinner sarà uno dei favoriti”.

Berrettini si sofferma sul rendimento di Jannik Sinner: “Ho grande stima nei confronti di Jannik, sin dal primo allenamento fatto insieme qui a Monte-Carlo avevo capito che fosse speciale. Per vincere uno Slam servono tante qualità. Sta facendo cose pazzesche, ci sentiamo spesso. Il segreto del tennis italiano è che ci stimoliamo a vicenda, poi non so se duelleremo per un torneo, ma vedere un italiano che sta lì sopra mi fa venir voglia di stare lì. Ruberei a Sinner la risposta”.

Sul momento più alto a Wimbledon: : “Quella settimana è stata speciale. Solo la voglia di stare lì mi ha fatto capire quanto io ami questo sport, è stato l’highlight della stagione. Anche la Coppa Davis, anche se non ho giocato”. Dalla gioia a Wimbledon, però, al baratro a New York, quel 31 agosto contro Rinderknech: l’infortunio allo US Open è stato il momento più difficile, mi sentivo svuotato e senza energia. Sono ripartito dalle basi”.

Su Francisco Roig, nuovo coach del tennista azzurro: “Mi sto trovando molto bene con lui, crede molto nel suo metodo di lavoro. Lui è un allenatore molto tecnico, stiamo lavorando su come colpire la palla. Non c’è un’area su cui ci stiamo concentrando, ma tanti piccoli dettagli. Mi dà tantissimi stimoli e trovarne nuovi è fondamentale”.

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