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Costi: “Ci sarebbe stato un calo fisiologico della squadra anche con Giuntoli e Spalletti”

Gianmarco Ruocco
Gianmarco Ruocco
3 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Giandomenico Costi, ex dirigente del Napoli e collaboratore di Giuntoli, ha parlato ai microfoni di Radio CRC. Queste le sue parole sulla situazione che sta vivendo il Napoli: “La mia idea è quella di una situazione pericolosa. Non so se è stata voluta o si è creata senza averla analizzata completamente. Quello che può succedere adesso è che c’è un allenatore delegittimato e che non gode della stima di nessuno. Il problema è che oltre tutto hai già creato un alibi all’allenatore. Nel calcio quello che succede è che tutti si creano alibi. Chiunque fosse arrivato dopo aver vinto lo scudetto avrebbe avuto difficoltà. Anche se fosse rimasto rimasto Giuntoli con Spalletti probabilmente ci sarebbe stato un calo fisiologico. Giuntoli faceva tantissime cose, poi sui giornali rimaneva che aveva preso Osimhen e Kvaratskhelia ma quello che faceva sotto non si sa”.

“La squadra è forte” – Continua Costi – “Ha perso un giocatore fortissimo ed era difficile trovare un altro come Kim. Non penso sia facile per chiunque arrivi. Faccio fatica a giudicare, perché i giocatori sono un po’ spenti, ma è difficile giudicare la quotidianità se non la si vive. I giocatori sono la cosa preoccupante, ma era fisiologico. Kvaratskhelia non si innesca più come l’anno scorso, insomma ci sono tante situazioni che sono cambiate. Il Napoli deve fare qualcosa. Dopo il primo anno di Ancelotti, al secondo anno si fece fatica. Non me ne voglia la squadra, lo dico con tutto l’amore che ho voluto al Napoli, ma non c’è ancora questa abitudine nel costruire un corso e questa si può costruire col tempo”

L’ultima parte ha riguardato Ancelotti: “Ricordo il suo secondo anno, allenatore straordinario che ha vinto tutto, la squadra si cominciava a guardare dietro. Non devono mai dimenticare di quello che hanno fatto l’anno scorso. È stato veramente merito di tutti. Ripeto, non so se sia successo qualcosa tra Garcia e la squadra perché non vivo la quotidianità, ma è normale che se prendi Conte, i giocatori vedono un vincente e si innesca al primo incontro qualcosa di eccittante e i giocatori ritrovano immediatamente questa miccia. Un allenatore che non è Conte, deve costruirsi una credibilità nel minor tempo possibile”.

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