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Lecce-Napoli, cosa temere (e cosa no) della squadra di Roberto D’Aversa

Gianmarco Ruocco
Gianmarco Ruocco
3 Min di lettura
© Il Mio Napoli

Il Lecce è la grande sorpresa di questo avvio di stagione. Ecco quali sono i punti di forza, e quali no, della squadra allenata da Roberto D’Aversa

La sfida del Via del Mare tra Napoli e Lecce si avvicina. Una gara ricca di insidie per i ragazzi di Rudi Garcia. La compagine salentina, infatti, è la vera sorpresa di questo avvio di Serie A. L’ultima dimostrazione della buona organizzazione data ai suoi da D’Aversa è arrivata dalla partita contro la Juventus. Seppur sconfitto, il Lecce ha dimostrato di saper tenere testa ad una squadra ben più blasonata e costruita per competere ad alti livelli.

Analizzando i punti di forza di forza della prossima avversaria degli azzurri, si può notare come la rosa rispecchi perfettamente la filosofia del suo ds Pantaleo Corvino. Quest’ultimo, infatti, in tempi non sospetti dichiarò: “Puoi scegliere la moglie sbagliata ma quando costruisci la squadra non puoi sbagliare portiere o attaccante“. Ed ecco dunque che il Lecce abbia proprio nel suo estremo difensore, Wladimiro Falcone, e nell’attaccante, Nikola Krstović, gli elementi imprescindibili del proprio 11.

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

L’intero reparto offensivo, poi, è da considerarsi temibile. Seppur orfano di Banda, titolare e ai box per dei problemi di natura fisica, il tridente che alla punta montenegrino vede affiancati Almqvist e Streffezza è di ottima caratura. L’altro reparto che offre delle garanzie importanti a D’Aversa è la difesa. Baschirotto è ormai una garanzia,, tanto che le sue prestazioni dello scorso anno gli sono valse una convocazione in nazionale. Pongracic, Gendrey e Gallo poi hanno tra loro un buon affiatamento. I dati quindi parlano chiaro, con solo 5 reti subite da inizio anno, addirittura una in meno rispetto al Napoli.

Qualche incognita in più è invece rappresentata dal centrocampo. Kaba è fuori a causa della dubbia espulsione ricevuta nel match di Torino. Al suo posto è ballottaggio tra Blin e Oudin per una maglia da titolare. Le altre due porzioni della mediana dovrebbero essere affidate a Ramadani e Rafia. Le incognite legate a questo reparto non sono da riscontrarsi nel valore dei singoli, ma nel fatto che esso sia stato trasformato completamente rispetto allo scorso anno. Nella sfida del campionato passato infatti, Baroni (allora allenatore del Lecce) schierava nella sfida del Maradona AskildsenHjulmand Helgason. Soprattuto Hjulmand, andato allo Sporting Lisbona per una cifra vicina ai 20 milioni di euro, è un’assenza pesante per il club.

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