Ad imageAd image

De Nicola, ex medico sociale Napoli: “Troppi infortuni? Noi lavoravamo molto su un aspetto”

Mauro Cucco
Mauro Cucco
2 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio, è intervenuto Alfonso De Nicola, medico sportivo e, soprattutto, ex medico sociale del Napoli: “L’anno del record di Sarri ho lavorato con Sinatti, è bravo, tra noi tutti c’era una grande collaborazione. Sinatti ha fatto un ottimo lavoro anche con Spalletti e, infatti, hanno vinto. Molti infortuni muscolari? Dipende sempre da troppo lavoro o poco lavoro e lo dico per esperienza personale. C’è bisogno di una costante interfaccia tra preparatore atletico e calciatore, per capire quando si può spingere e quando no. Non so che tipo di lavoro fanno adesso, però noi lavoravamo molto sulla prevenzione, con un metodo che prevedeva dei test iniziali e ognuno faceva un lavoro personalizzato. Anche noi abbiamo avuto diversi infortuni, ma di tipo traumatico, non muscolari”.

Tempi di recupero prolungati per Kvara? “La distorsione allunga un pochino i tempi, potrebbe essere anche una lesione del legamento. Per fortuna è solo una botta che va assorbita. Ogni giocatore dovrebbe avere il proprio preparatore personale, un po’ com’era prima come ce l’aveva Koulibaly. È importante dare continuità di lavoro, quando arrivò Sinatti lui sapeva perfettamente tutto di tutti. Il problemino ci sarà sicuramente, non perché è uscito Sinatti, ma è normale, visto che l’anno scorso non ce ne sono mai stati. Francesco è molto attento all’aspetto fisico, mentale soprattutto”.

De Nicola conserva qualche rimpianto per l’esperienza conclusa a Napoli: “È chiaro che vorresti esserci quando si vince e l’anno scorso si è vinto tanto. Con Aurelio mi sento ogni tanto. Mi ha chiamato per farmi gli auguri e ho risposto subito, con gli amici si fa così”.

Su Giuntoli dice: “L’ha sempre detto di essere juventino. “Dentro mi sento juventino”, diceva. La Juve di una volta era molto diversa rispetto a quella di adesso, eravamo tutti rispettosi di quella Juve di Boniperti. Non mi ha sorpreso sia andato alla Juve, anche per le sue capacità”.

TAG:
Condividi questo articolo