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Il Napoli di Spalletti dal 4-3-3 al 4-2-3-1 con Ndombele e Raspadori

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Il centrocampista francese sostituto di Fabiàn e alternativa ad Anguissa. Con l’attaccante del Sassuolo gli azzurri possono spingersi a trazione anteriore

Con gli arrivi di Ndombele e, soprattutto, di Raspadori il Napoli di Luciano Spalletti può prendere forma con il 4-2-3-1. E’ l’altro modulo di riferimento del tecnico toscano oltre al 4-3-3 collaudato durante le due fasi del ritiro pre-campionato, tra Dimaro e Castel di Sangro. Due sistemi di gioco che possono essere variati anche nel corso di una singola partita. Con Raspadori il Napoli ritrova quella cosiddetta “sottopunta” (oggi va di moda così). Un ruolo che l’anno scorso era rivestito da Mertens e che potrebbe appartenere ancora alle corde di Zielinski. L’ormai ex Sassuolo sarebbe un pò più sacrificato come esterno in un 4-3-3. A quel punto, meglio come alternativa (di lusso) ad Osimhen. Ndombele, invece, è il mediano-mezzala in più che può essere sia alternativa di Anguissa in un centrocampo a due sia interno di una linea a tre, andando a sostituire il partente Fabiàn Ruiz. Una mediana robusta,

Questo il Napoli schierato con il 4-2-3-1 (in parentesi le alternative):

Meret (Sirigu); Di Lorenzo (Zanoli), Rrahmani (Juan Jesus), Kim (Ostigard), Mario Rui (Olivera); Anguissa (Ndombele), Lobotka (Demme); Politano (Lozano), Raspadori (Zielinski), Kvaratskhelia (Elmas); Osimhen (Simeone)

Questo il Napoli schierato, invece, con l’abituale 4-3-3 (in parentesi le alternative):

Meret (Sirigu); Di Lorenzo (Zanoli), Rrahmani (Juan Jesus), Kim (Ostigard), Mario Rui (Olivera); Anguissa (Ndombele/Elmas), Lobotka (Demme), Ndombele (Zielinski/Elmas); Politano (Lozano/Raspadori), Osimhen (Raspadori/Simeone), Kvaratskhelia (Raspadori/Lozano)

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