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Zerbin: “Lavoro per giocare nel Napoli. Giuntoli mi ha chiamato. Io al posto di Insigne? Il ruolo è quello…”

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Alessio Zerbin è un fantasista classe 1999 di proprietà del Napoli che sta facendo ottime cose al Frosinone, in Serie B. L’attaccante, prelevato quattro anni fa dal settore giovanile del Cesena, è reduce da due doppiette consecutive. E l’anno prossimo sarà valutato da Spalletti in ritiro prima di decidere il suo futuro. Questo il contenuto di una sua intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Quando è arrivato a Napoli, Zerbin faceva la spola tra la Primavera e la prima squadra con Sarri: “Un salto che non si può descrivere, sembrava un altro sport. Ed è stato nel Napoli più bello. Mi allenavo con Mertens, Insigne, Callejon… Con loro è più facile, non sbagliano un passaggio, ho imparato tantissimo. Mertens una mattina si è fermato a insegnarmi a calciare, consigli che non dimentico”.

Poi sono cominciati i prestiti in C a Viterbo, Cesena e Vercelli. “Nel percorso di un giocatore servono queste esperienze. Tutte sono state molto utili. A Cesena per la prima volta ho giocato davanti a un pubblico vero”.

Da luglio è a Frosinone e al debutto ha segnato a Buffon. “È stato tutto molto veloce, non mi aspettavo un impatto così, ma la società, il direttore Angelozzi e Grosso mi hanno subito fatto sentire a casa. E ho imparato tanto: dall’alimentazione al riposo e altro, ho ancora migliorato il modo di lavorare. Diciamo che la paniscia (tipico risotto novarese, ndr) la mangio solo da mia nonna…”.

Ha finito l’anno con 2 gol alla Spal, ha aperto il 2022 con 2 gol a Pisa. Con quello di Monza sono 5 nelle ultime tre gare. “I numeri dicono questo, ma credo di poter dare ancora molto, soprattutto nelle prestazioni. Prima forse era il contrario: segnavo meno e giocavo meglio”.

Vista la vittoria di Pisa, è un Frosinone da Serie A? “Non abbiamo obiettivi, però nessuno finora ci ha messo sotto, abbiamo perso solo due volte: possiamo giocarcela”.

Quale rivale teme? “Ci sono tante squadre forti, tutti possono battere tutti. Un fenomeno? Dico Lapadula”.

Sembra che il Napoli in estate la voglia riportare a casa. “Il direttore Giuntoli mi ha fatto i complimenti, mi ha telefonato anche dopo Pisa, ma per il futuro è presto. Certo, un giorno mi piacerebbe giocare a Napoli, l’ho sempre detto: il progetto su di me era quello e io ci lavoro per tornare a vestire quella maglia”.

Al posto di Insigne? “Il ruolo è quello, ma è dura. Lui è un campione. E poi è simpatico, coinvolgente con i giovani. Un giorno, dopo una partitella persa, per punizione mi hanno fatto buttare in una pozzanghera e lui mi ha preso a pallonate. C’è un video divertente…”.

Il «tiraggir» di Pisa l’ha imparato da lui? “Secondo me quello di Monza è stato ancora più bello. Ma partendo da sinistra e giocando a piede invertito è naturale calciare così. Lui però fa sempre gol, io ci provo”.

Nel Frosinone c’è anche Gatti, un altro talento: chi arriva prima in Serie A tra di voi? «Lui la può fare già adesso e, visto quanto sta lavorando, diventerà un top player».

Fonte: Gazzetta dello Sport

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