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James-Napoli: le ragioni di De Laurentiis. Per il colombiano però non c’è ancora la parola fine

admin
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Le parole rilasciate ieri dal patron del Napoli sembrano allontanare James dai partenopei. Tuttavia la porta all’arrivo colombiano non è stata definitivamente chiusa

Da un lato Carlo Ancelotti, dall’altro Aurelio De Laurentiis. Il primo è stato chiaro quando ha fatto una precisa richiesta al secondo: James Rodriguez. Voluto a Madrid quando Carletto allenava il Real e a Monaco quando era sulla panchina del Bayern, il tecnico partenopeo è fermamente convinto che con la sua presenza, il colombiano possa far fare il salto di qualità ad una rosa che ne necessita.

Il secondo vorrebbe accontentare il primo, ma a certe condizioni. Il perché è stato spiegato più volte e le parole rilasciate ieri dal presidente azzurro confermano quanto già è noto ai più. “Se James si potesse avere in prestito nessuno direbbe di no, perché così potrei prendere anche qualcun altro; se invece mi chiedono 42 milioni e devo scegliere tra lui e un altro che può anche costarmi di più ma magari è anche più giovane, io devo pensare al futuro“.

Chi conosce il mercato azzurro sa che funziona in un certo modo. Se James fosse stato “più giovane”, quindi rivendibile e di conseguenza possibile fonte di plusvalenza, è probabile che già vestirebbe la maglia azzurra. Le affermazioni di De Laurentiis, che siano realmente pensate o solo strategiche, sono tuttavia condivisibili. Perché investire su un giocatore considerato di talento ma “se ti vai a studiare tutto quello che ha fatto, è qualcuno che non si è realizzato“? L’unico in grado di dare una risposta a questa domanda è Carlo Ancelotti che quando avrà chiesto James a De Laurentiis certamente avrà anche illustrato al patron partenopeo i motivi che giustificano uno sforzo da parte della società azzurra.

Il punto è sempre lo stesso: che voglia ha De Laurentiis di mettere da parte per una volta il suo modus operandi, smettere di “pensare al futuro” e acquistare l’oggetto del desiderio del suo allenatore, in questo modo accontentandolo?

Ma tutto questo potrebbe essere solo il classico gioco delle parti, fatto di tira e molla, di dichiarazioni anche provocatorie, tese a smuovere le acque dall’impasse, rese per provare ad avere la meglio in questa infinita trattativa. Un gioco del quale non si conoscono tutte le mosse e che sarà possibile portare ancora avanti fin quando i diretti interessati non saranno costretti a scoprire tutte le carte. Solo allora si metterà la parole fine a questa lunga storia di calciomercato estivo. Il termine, per ora, è il 2 settembre.

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