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Pioli: “Anche il Napoli di Ancelotti palleggia come quello di Sarri, ma c’è una differenza”

admin
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Stefano Pioli in conferenza stampa confessa un pò di rammarico per una sconfitta che, a suo avviso, si poteva evitare: “Se l’avevamo sgamata? Sì, ma le partite finiscono al 95′ ed ormai la sfuriata il Napoli l’aveva fatta. Ci è mancata un pò di qualità sulle palle alte e quand’eravamo sotto pressione. E’ un peccato perchè la squadra ha lavorato tanto ed ha giocato tanto ed alla pari contro un avversario molto forte. C’è rimpianto perchè in alcune giocate in velocità avremmo potuto far meglio. Abbiamo provato a reagire al gol del Napoli ma non c’era tanto tempo a disposizione. Mi è piaciuto lo spirito combattivo messo in campo dalla squadra e, ripeto, il rammarico per poter fare qualcosa in più. Anche noi siamo stati pericolosi con il colpo di testa di Eysseric e l’opportunità con Chiesa ed il cross per Benassi. Siamo stati un pò più deludenti in fase offensiva ma sono soddisfatto dei miei, anche perchè non è facile togliere palla e fiato a questo Napoli”.

Nel secondo tempo si è coperto di più a centrocampo e ingresso forse tardivo di Pjaca: “Sia Veretout che Gerson li ho visti un pò affaticati ed il Napoli stava attaccando, per questo ho fatto quei cambi e poi ho aspettato un pò per inserire Pjaca perchè avevo molti giocatori stanchi che tornavano dalle Nazionali. Ma non ci focalizziamo troppo su Marko, capisco le aspettative ma lasciamolo tranquillo”.

Un giudizio sul Napoli: “Abbiamo giocato contro un grande Napoli oggi. Hanno palleggiato e conquistato campo così come facevano anche l’anno scorso. Gli azzurri erano forti l’anno scorso con Sarri e lo sono anche quest’anno con Ancelotti. Può giocarsi le sue possibilità in campionato ed anche in Champions nonostante un girone forte”.

A Pioli vengono chieste le differenze nell’affrontare il Napoli di Ancelotti da quello di Sarri: “Il Napoli di Sarri era più schematico su certi canoni mentre quello di Ancelotti utilizza più situazioni differenti. Ma c’è ancora tanto tempo per valutare questa differenza”.

Sorpreso dal 4-4-2 iniziale di Ancelotti? “Non mi aspettavo il 4-4-2, mi aspettavo un centrocampo a tre tant’è che nei primi dieci minuti abbiamo fatto fatica non tanto per la posizione di Insigne più da attaccante quanto per quella di Zielinski tra le linee”.

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