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D’Amico: “David? E’ un buon giocatore, ma Osimhen è difficile da sostituire”

Simone Meola
Simone Meola
3 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Le parole dell’ex intermediario di Osimhen sul Napoli

Andrea D’Amico, ex agente di Italiano ed ex intermediario di Osimhen, è intervenuto nel corso di Radio Crc soffermandosi sul tecnico accostato alla panchina del Napoli e sull’attaccante. Queste le sue dichiarazioni: “Se sotto i riflettori c’è Italiano, è normale che venga analizzato il suo modo di giocare, ma il calcio sfugge nella realizzazione pratica della partita a questi sistemismi, come li chiamo io. Fare l’allenatore è importante perchè devi essere bravo ad amalgamare la squadra e far emergere la bravura dei singoli, ma la qualità dei calciatori è determinante. La scelta di Garcia, poi quella di Mazzarri ed infine quella di Calzona sono scelte di De Laurentiis. Venendo meno Giuntoli è venuto a mancare l’unione tra società, squadra e tecnico. Ci si dimentica che la parola gestione è fondamentale per raggiungere l’obiettivo. Gestire i giocatori, i rapporti, il calciomercato futuro sono tutte cose che fa il direttore sportivo. Lo scouting poi è diventato un valore aggiunto, perchè il mercato è diventato globale”.

Successivamente D’Amico ha parlato dell’attaccante del Napoli, accostato al PSG:

“Osimhen al Psg? Sono tutte suggestioni al momento. Il Psg l’anno scorso ha speso tanto, quasi 160 milioni di euro e credo che adesso cerchi un attaccante più veloce, tecnico e di manovra con grandi capacità realizzative. Sono però sensazioni prechè bisognerà vedere come sarà il mercato effettivo. Quando vuoi ottimizzare il prezzo di vendita si dice che il calciatore è incedibile quando invece il calciatore viene accostato ad una o all’altra squadra, gli acquirenti si rendono conto che è in uscita e si tende ad abbassare il prezzo”.

Ha concluso soffermandosi sull’attaccante canadese, obiettivo del Napoli per il post Osimhen:

“Jonathan David è diverso da Osimhen. Il nigeriano è difficile da sostituire, come lo erano d’altronde Cavani e Lavezzi per cui bisogna guardare prima il sistema di gioco che si vuole adottare ed in funzione di questo scegliere dei giocatori. Jonathan David è un buon giocatore, anche Scamacca è un buon giocatore, ha fatto molto bene ed è forte fisicamente, poi è un bravo ragazzo. Non vedo Gasperini distante da Bergamo, la società l’ha blindato perchè è diventato la chiave di successo dell’Atalanta nella valorizzazione di tantissimi giocatori. Credo che il connubio Atalanta-Gasperini sia destinato a continuare. Palladino ha avuto delle contingenze favorevoli perchè si è trovato al posto giusto e al momento giusto, così come De Rossi. A volte si instaurano delle alchimie che fanno sì che questi grandi giocatori, a casa loro come Daniele, facciano molto bene mentre in altri contesti hanno fallito. Però, non ho mai visto un grande allenatore fare molto bene con giocatori scarsi per cui occorre sempre il giusto mix”.

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