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D’Agostino: “Italiano al Napoli? E’ focoso nella partita e non si discosta dalla filosofia di Spalletti”

Simone Meola
Simone Meola
4 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Le parole dell’ex calciatore sul Napoli, sul prossimo impegno, e su chi potrebbe essere il futuro allenatore

Gaetano D’Agostino, allenatore ed ex calciatore, è intervenuto nel corso di 1Station Radio dedicando attenzioni al Napoli, soffermandosi sul peso della prossima sfida di Serie A in programma domenica alle 12:30 allo stadio Maradona contro il Frosinone in ottica ‘Europa’. Queste le sue dichiarazioni:
“Sono tre punti fondamentali anche considerando quante gare mancano alla fine. Il Napoli deve garantire continuità, sia di prestazione che di risultato. Devo dire che mi è rimasto l’amaro in bocca… È la squadra più forte del campionato, dopo l’Inter. Da simpatizzante degli azzurri, spero che le partite che mancano possano concludersi bene, ambendo ad una qualificazione in Europa”

Successivamente si è soffermato sulla questione allenatore. Pioli potrebbe essere l’uomo giusto?
“Con Pioli va sempre fatto un discorso progettuale. Il Napoli dovrà ripartire quasi da zero, capendo chi avrà gli stimoli per continuare in azzurro. Tecnici come Conte, invece, pronti via possono lasciare il segno. Resta da vedere quali sono le intenzioni del club. Pioli può restare in azzurro più a lungo, mentre Antonio potrebbe vincere ed andare vi


La trattativa con Conte potrebbe davvero concretizzarsi?
“Ho tanti difetti, l’unico pregio che ho è di dire quello che penso. Se il presidente darà degli obiettivi da raggiungere, lasciando fare all’allenatore, riuscirà a raggiungerli. Conte può anche durare un mese, scontrandosi con il presidente… In caso contrario, andrebbe scelto un tecnico più tranquillo. Ci sono alcuni tempi che andrebbero rispettati, soprattutto nella comunicazione. Quest’anno ne ho sentite tante. Con Conte, dunque, la strategia andrebbe cambiata”


Quanto mancherà Zielinski al Napoli?
“Tantissimo. Marotta è abilissimo a fare questi colpi, e quello di Piotr è un gran colpo. Zielisnki aveva trovato grande continuità, ma la gestione di questa vicenda non è stata ottimale. Bastava concretizzare un rinnovo anche annuale, quantomeno per assicurarsi una plusvalenza


È solo responsabilità degli allenatori la crisi attuale del Napoli?
“Ne sono stati cambiati tre… Basti pensare all’intervista del presidente, quando ha detto che aveva capito di non dover far firmare Garcia durante la presentazione, mentre dichiarava di non conoscere il Napoli di Spalletti. L’allenatore è sempre il primo a pagare e, insieme alla squadra, ha delle colpe. Tuttavia, non sono gli unici. Chiunque avrebbe rischiato dopo Spalletti. Meglio non si poteva fare. La domanda che mi pongo sempre, però, è: perché non si può mai fare meglio, da Roma in giù? Bisogna capire che, se i fattori esterni prendono il sopravvento sul gruppo squadra, diventa sempre difficile. Il rischio è quello di alimentare un calderone in cui a pagare è sempre l’allenatore. La soluzione migliore è la programmazione”

D’Agostino ha concluso parlando di Vincenzo Italiano, anch’egli accostato alla panchina del Napoli:

“In questo caso parliamo di un altro tipo di allenatore. Un tecnico con i suoi principi di gioco, che predilige il 4-2-3-1, abbastanza focoso nella partita e che non si discosta molto dalla filosofia di gioco di Spalletti. Sarebbe un allenatore che potrebbe sposarsi meglio alle logiche del Napoli rispetto a Pioli e Conte. D’altra parte, però, questi ultimi sono tecnici più abituati alla gestione di grandi piazze. Italiano sarebbe una scommessa”

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