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Acerbi: “Non sono razzista! Juan Jesus ha malinteso”

Matteo Calitri
Matteo Calitri
2 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Il difensore nerazzurro ha commentato la vicenda dopo essere stato assolto

Francesco Acerbi, difensore centrale dell’Inter, torna sotto i riflettori non solo per le sue prestazioni in campo, ma anche per le recenti vicende extracalcistiche che lo hanno visto protagonista. Dopo essere stato coinvolto in una controversa situazione durante la partita Inter-Napoli, accusato di un presunto insulto razzista nei confronti di Juan Jesus. In seguito a questo episodio, Acerbi ha deciso di rompere il silenzio e condividere la sua esperienza, scegliendo di farlo attraverso un’intervista esclusiva rilasciata al Corriere della Sera:

Acerbi, dopo più di dieci giorni nella bufera e dopo l’assoluzione dalle accuse di razzismo, come si sente?
“Sono triste e dispiaciuto: è una vicenda in cui abbiamo perso tutti. Quando sono stato assolto, ho visto le persone attorno a me reagire come se fossi uscito dopo dieci anni di galera, molto contente di essere venute fuori da una situazione del genere: sono state giornate molto pesanti”.

Perché parla solo oggi?
“Perché avevo fiducia nella giustizia e non volevo rischiare di alimentare un polverone che era già enorme. Adesso che c’è una sentenza, vorrei dire la mia, senza avere assolutamente nulla contro Juan Jesus, anzi è il contrario perché sono molto dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione del gioco. E non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assolto”.

La sentenza non è stata una liberazione?
“Lo è stata, ma nella liberazione sono comunque triste per tutta la situazione che si è creata, per come era finita in campo, per come ci hanno marciato sopra tutti senza sapere niente. Anche dopo l’assoluzione ho percepito un grandissimo accanimento, come se avessi ammazzato qualcuno”.

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