Ad imageAd image

Milan-Napoli 1-0 e le scelte di Mazzarri: tre moduli e nessuna svolta

Simone Meola
Simone Meola
4 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Il Napoli perde e la zona Champions si allontana: si poteva ottenere di più a San Siro?

Milan-Napoli, sfida valevole per la 24esima giornata di Serie A, termina 1-0. I rossoneri si portano in vantaggio al 25′ con la rete di Theo Hernandez sull’assist del solito Leao che inventa; la partita è terminata così, senza altri gol, ma nonostante ciò le occasioni ci sono state sia da una parte che dall’altra. Prima che il Milan trovasse la rete, infatti, è stato proprio il Napoli ad andare vicinissimo al vantaggio.

Il Napoli crea ma non finalizza:

Al 10′ Kvaratskhelia, trovatosi sulla fascia destra, inventa e mette un pallone in mezzo invitante per Simeone; l’argentino anticipa Kjaer ma nonostante ciò non riesce a centrare lo specchio della porta. Al 25′ i rossoneri sfruttano le qualità del duo composto da Leao e Hernandez. Il primo inventa, il secondo concretizza. Nonostante Mazzarri abbia studiato bene la situazione sull’asse rossonera, come ammesso da egli stesso in conferenza, i due rossoneri sono riusciti a trovarsi nel migliore dei modi trovando la rete che poi si rivelerà decisiva.

I cambi moduli: prima il 3-5-1-1, poi il 4-3-3 ed infine il 4-4-2.

Al 46′ Walter Mazzarri decide di affidarsi al 4-3-3. Dentro Politano, fuori Ostigard. L’attaccante, reduce dal rinnovo con la squadra azzurra, entra benissimo in campo ed è uno dei più pericolosi. Il reparto offensivo del Napoli è ora composto da Kvaratskhelia a sinistra, il 30enne subentrato a destra e Simeone ancora al centro dell’attacco. Proprio quest’ultimo al 54′ ha un’altra occasione per andare a segno, ma la sciupa. Intercetta intelligentemente il passaggio di Bennacer e al limite dell’area di rigore tenta di metterla all’incrocio; niente da fare, la palla va fuori e il risultato resta 1-0.

Il tecnico toscano vuole cercare di recuperare lo svantaggio e al 55′ fa un cambio che non compromette il modulo: fuori Simeone, dentro Raspadori. Al 76′, invece, decide di sostituire Mazzocchi per dare spazio a Olivera che torna in campo dopo ben 14 partite saltate a causa di un infortunio. Insieme a lui, entra anche Lindstrom al posto di un Zielinski non incisivo. Con questa sostituzione cambia l’assetto tattico del Napoli: 4-4-2 che in fase offensiva diventa un 4-2-4 con una squadra super offensiva. Tra le note positive c’è sicuramente l’attaccante danese che finalmente sembra avere un’identità. Già nella sfida contro il Verona si era dimostrato decisivo, fornendo l’assist per la rete di Ngonge. Anche contro il Milan è entrato benissimo, sfiorando addirittura il gol. All’88’ ha crossato in mezzo di esterno e la deviazione di Simic ha spedito il pallone sul palo, carambolato poi su piedi di Di Lorenzo, che prova a piazzare un tiro fermato egregiamente da Maignan. Al 90′ spazio anche per Ngonge che subentra a Juan Jesus con ogni schema tattico che ormai è saltato e il gol del pareggio che il Napoli non riesce a trovare.

Condividi questo articolo