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De Giovanni su Mazzarri: “Se non inquadri i difetti della tua squadra, il problema è serio”

Alessandro Caterino
Alessandro Caterino
4 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Lo scrittore si esprime sulla situazione a Castel Volturno

Maurizio De Giovanni, durante la trasmissione Un Calcio alla Radio a Radio Napoli centrale, ha voluto spendere qualche parola sulla situazione in campionato degli azzurri: “Di questa disfatta è colpevole un allenatore privo di ogni forma di coraggio, ma privo anche di dignità personale. La cosa inquietante è il fatto che in conferenza stampa, questo signore è contento di quello che ha visto. Se non inquadri le problematiche della tua squadra, il problema è serio: 8 giocatori offensivi, 4 centrocampisti centrali perché Zielinski non lo conto più. L’unica cosa da fare è il 4-2-3-1. Questa è la 9°/10° partita in cui il Napoli di Mazzarri non segna con questo potenziale offensivo. Com’è possibile che una società così attenta, presente e puntuale, non chiami questo signore. L’obiettivo a questo punto qual è? Vedere i nuovi per il prossimo anno? Inseriscili, vediamoli in campo. Affrontiamo il Barcellona con 3 centrocampisti. Ci sono molte incoerenze. Ho il sospetto che la precarietà sia stato un timbro in fronte a Mazzarri che gli dà nessuna credibilità tra i giocatori. Non ci sono obiettivi stagionali? Con lo scudetto sulla maglia. Veramente inquietante. Cagliari, Genoa e Sassuolo le battono anche le altre, i punti che poteva fare ieri, con la Lazio che è in difficoltà, fanno la differenza”.

De Giovanni si sofferma sugli striscioni discriminatori a Milano: “Secondo la mia interpretazione. Sui cori diciamo da sempre che andrebbero fermati, ma se la tua squadra non si ritira dal campo, se la tua società non fa un esposto alla Lega, non possiamo pretendere niente. Rispetto sarebbe nel momento in cui il capitano prende il pallone in mano, va dall’arbitro e chiede cosa fare: questa è la squadra che mi rappresenta”.

Su Geolier, classificato al secondo posto in questa edizione di Sanremo: “Per quanto riguarda Geolier, invece, leggo più un fatto di tipologia di musica, un fatto generazionale. Geolier ha vinto 41 dischi di platino, 21 dischi d’oro, ha preso più voti a Milano e Torino che Napoli, parliamo di un fenomeno tutt’altro che regionale. Io credo che la gente si sia alzata e andata via per protesta nei confronti del tipo di musica. A me piace molto Geolier, lo trovo espressione artistica del territorio e come tale da difendere e sostenere, molto educato, in gamba, ma se mi chiedi se sento l’album suo o quello di Angelina, ascolto Angelina. La stampa è un altro discorso. La doppia vergognosa pagina de La Verità è da vomito, sulla natura di fiancheggiatore dei clan di questo artista, oltre i limiti del buon gusto e dentro i limiti della querela. Sei un giornalista di spettacolo e musica, come fai a dare 1,5% ad uno che prende 60% dei voti? È mai possibile che una radio dà un voto così distante dal voto della gente? In più, voglio aprire un’altra considerazione: chi vota da casa, paga e incassi tutti quei soldi e poi il mio voto non viene considerato adeguatamente? “.

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