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Supercoppa, gli spalti di Riyad sono una cartolina triste per la Serie A

Gianmarco Ruocco
Gianmarco Ruocco
3 Min di lettura
© Wikipedia

La semifinale di Supercoppa a Riyad non ha ottenuto il successo di pubblico che si sperava. Gli spalti vuoti non hanno offerto una bella cornice a Napoli-Fiorentina

Il nuovo format della Supercoppa Italiana ha debuttato a Riyad nella partita tra Napoli e Fiorentina. La prima delle due semifinali si è conclusa con una netta vittoria degli azzurri, 3-0, che ha consegnato a Mazzarri la possibilità di giocarsi il trofeo in una gara secca. Se il campo non ha deluso, quindi, non è possibile dire lo stesso degli spalti. L’affluenza è stata minima, quasi 10 mila tifosi secondo i dati ufficiali ma meno di 6 mila per le stime. L’assenza delle tifoserie italiane, che hanno di fatto disertato tranne qualche singolo coraggioso, ha fatto sì che nell’impianto fossero presenti solo locals, in numero esiguo. L’immagine perfetta della serata è stata offerta dallo spettacolo di luci del pre gara. Nell’inquadratura dall’alto, infatti, la sensazione trasmessa è stata tutt’altro che positiva: uno stadio semi-vuoto e uno show che non ha impressionato nessuno. Una cartolina triste, dunque, che non sponsorizza il movimento calcistico italiano.

I fatti, quindi, hanno smentito le alte cariche della Lega

Quest’ultime hanno sempre giustificato la scelta di recarsi in Arabia Saudita per avvicinare nuovi spettatori alla Serie A. Quanto visto non può che smentire questa dialettica propinata in più salse. La realtà è che la decisione di giocare a Riyad è stata presa solo per motivi economici. Una scelta giustificabile e necessaria, dato che il movimento ha bisogno di nuovi introiti vista la condizione in cui versano le casse dei molti club. Resta però da cancellare il velo di ipocrisia con cui continuamente il tema viene trattato. Le partecipanti, in base ai risultati ottenuti, otterranno un’entrata che oscilla dall’1,5 agli 8 milioni di euro. Numeri importanti che possono fare la differenza in termini di bilancio.

Se dal punto di vista economico la scelta di giocare il trofeo fuori dai confini nazionali è più che comprensibile, sotto l’aspetto dello spettacolo il confronto non può reggere. Una partita come quella tra Napoli e Fiorentina, con una così elevata posta in palio, se giocata in Italia avrebbe con ogni probabilità registrato un sold out. Se lo schema adottato fosse stato quello di qualche anno fa, finale in casa della vincitrice dello Scudetto, la manifestazione si sarebbe svolta al Maradona con il tifo partenopeo, e non solo, che avrebbe risposto presente offrendo alla competizione la cornice di pubblico che merita.

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