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Di Domenico: “Il procuratore ormai fa scouting. Agente di Lindstrom? Non sono io”

Gianmarco Ruocco
Gianmarco Ruocco
3 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Gianluca Di Domenico, agente sportivo, ha parlato ai microfoni di Radio CRC. Queste le sue parole: “Capisco che oggi tutti possano fare i giornalisti, però questo mestiere non è tutelato. Finché uno scrive stupidaggini non è un problema, ma quando si inventano virgolettati diventa un reato. Non sono l’agente di Lindstrøm e parlo solo con Radio CRC perché mi sento tutelato. Quello che si dice in un’intervista può essere manipolato. Ieri ho ricevuto tantissime offese dai tifosi del Napoli e non capivo perché. Poi ho visto quel post. Questa persona che si è inventata le mie citazioni oltre che essere un imbecille, ha commesso anche un reato. Per fortuna non ha il seguito di Radio CRC”.

“Anche se molti siti non hanno valore” – Continua Di Domenico – “Nel mondo dei social rimangono delle armi. Ho ricevuto delle offese pesanti. Questi stupidi fanno sì che una minor parte di persone insulti qualcuno”.

Sul l record dei club per la spesa dei procuratori: “Il procuratore oggi non è soltanto la persona che viene a firmare il contratto per il giocatore, ma quello che dovrebbe aiutare il giocatore fuori dal campo e fa una sorta di scouting per il club. È giusto che quando si mangia ad un tavolo, non si dimentichino le parti che hanno lavorato per avere da mangiare. Adesso abbiamo questa problematica con la FIFA per le riforme che ha fatto. Si vogliono definire le commissioni e si vuole dire che il procuratore in futuro dovrà avere il 3% e basta. Nell’economia normale se io porto il CEO della Coca Cola per esempio, la FIFA non mi può dire che guadagnerò il 3%. Questa riforma è stata annullata da alcuni dei paesi più importanti”.

Sul Napoli di Mazzarri: “È stato sfortunato perché ha avuto subito partite importantissime. È stato un programma troppo dinamico, Mazzarri ha bisogno di lavorare con la squadra. Ma i tanti italiani e tifosi del Napoli che abitano a Zurigo si identificano nell’allenatore indipendentemente dal risultato”.

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