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Serie A, riforma nella designazione degli arbitri: cade il vincolo territoriale

Gianmarco Ruocco
Gianmarco Ruocco
2 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

L’Aia annuncia la riforma nella designazione degli arbitri in Serie A. Dalla prossima giornata il limite territoriale non sarà più valido

Una nuova regola riguardante la scelta degli arbitri verrà applicata a partire dalla prossima giornata di Serie A. Il designatore Rocchi ha infatti annunciato la decaduta del vincolo territoriale. Questo limite imponeva l’impossibilità da parte di un arbitro iscritto alla sezione regionale di dirigere le squadre appartenenti allo stesso territorio. Il cambiamento era da tempo nell’area. L’Aia, infatti, aveva già più volte posto in critica tale limitazione che da molti era considerata anacronistica ed inutile.

La prima applicazione di questo nuovo regolamento si avrà in occasione del match tra Verona e Roma. La gara sarà di fatti arbitrata da Daniele Doveri. Il fischietto è appartenente alla sezione della capitale. Già nei giorni scorsi Doveri aveva sottolineato il proprio appoggio a tale riforma: “Sarei contento e soprattutto sarebbe un passo avanti dal punto di vista culturale per tutto il movimento calcistico, riconoscerebbe il merito alla professionalità degli arbitri che è molto elevata e che nel 2023 non si può misurare con la residenza”.

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

Eppure la norma già in passato aveva scatenato delle polemiche a causa della sua mancata applicazione

Il caso più eclatante è quello riguardante la partita tra Inter e Roma dell’aprile 2022. Per il match in questione fu di fatti designato l’arbitro Simone Sozza. Quest’ultimo è milanese ma la direzione fu comunque permessa poichè il fischietto era iscritto alla sezione arbitrale di Seregno (a 24 km dal capoluogo lombardo) e per tanto non era soggetto al vincolo territoriale.

Dopo il grande impegno e disponibilità dimostrata nel test della tecnologia applicata al calcio, dunque, l’Aia fa un ulteriore step verso l’ammodernamento delle regole. Un passo che dal punto di vista pratico incide poco ma che aiuta nell’abbattere le vecchie barriere campaniliste in cui troppo spesso la Serie A, ed i suoi organi, restano invischiati.

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