Cartellini gialli sventolati con più facilità nel secondo tempo: Anguissa due in 4′, poi Kim e i due capitani Calabria e Di Lorenzo per proteste. Oltre al portoghese, graziati anche Tonali e Krunic
Quello che balza all’occhio sulla prestazione di Istvan Kovacs, arbitro di Milan-Napoli, è sicuramente il diverso atteggiamento avuto tra primo e secondo tempo. Più permissivo nel primo tempo, più severo nel secondo. Un esempio su tutti? Le ammonizioni per proteste o per comportamento non corretto. Ebbene, nella prima frazione di gioco Rafa Leao è stato letteralmente graziato dal direttore di gara rumeno perché il portoghese aveva spaccato la bandierina del corner e se l’è cavata soltanto con una reprimenda. Sbagliato, perché c’è un regolamento e chi rompe paga: con l’ammonizione.
Nella ripresa, invece, Kovacs è meno tollerante e distribuisce cartellini. Due di questi, nel giro di 4 minuti, se li becca Frank Anguissa per due falli su Theo Hernandez. Ma se sul primo intervento non ci sono dubbi, qualche perplessità in più sulla seconda ammonizione. Il centrocampista del Napoli entra in modo scomposto sul francese, ma non c’è certezza sull’entità del contatto, che ovviamente Theo fa di tutto per amplificare. Kovacs estrae il secondo giallo che fa arrabbiare Spalletti. Decisione difficile da accettare ma non si tratta di errore grave. E’ una condotta di gara semplicemente diversa, all’interno della stessa partita, per l’arbitro rumeno. Il quale, poi, ammonisce per proteste i due capitani Calabria e Di Lorenzo (ma se sono capitani?) e poi anche Kim per proteste. Anche questo è un cartellino pesante per il Napoli, poiché il difensore sudcoreano era diffidato e salterà anch’egli la gara di ritorno per squalifica. Eppure, in precedenza, Kovacs aveva graziato non solo Leao ma anche altri due milanisti: Tonali (per un fallo su Kvara) e Krunic (per fallo su Zielinski).