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Spalletti: “Trappole della Roma in tutto il campo. Osimhen è cresciuto. Noi piedi per terra”

Mauro Cucco
Mauro Cucco
7 Min di lettura
© SSC Napoli

Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa al termine di Roma-Napoli, partita vinta 0-1, l’undicesima di fila tra campionato e Champions. Queste le sue parole: “C’è soddisfazione, c’era soddisfazione nello spogliatoio perché l’abbiamo vinta come pensavamo di vincere. La squadra doveva saper sfruttare quelle poche occasioni che la Roma avrebbe concesso. Per fare questo c’era da stare attenti a non cadere nelle trappole che ci hanno preparato, il campo ne era pieno. E magari sbagliando qualche palla in più rispetto a cui siamo abituati, nella costruzione o nella fase di possesso, ma mantenendo sempre un ordine che non ha permesso alla Roma di sfruttare queste trappole che aveva seminato per il campo”.

Osimhen tenuto dentro per tutta la partita lo ha ripagato con un gran gol: “Il suo gol è un pezzo di bravura da calciatore top quale lui è. L’errore di cinque minuti prima è un pezzo di non bravura del calciatore che è, perché quello di prima era più facile, sul gol era più difficile pure perché c’era Smalling. L’ha calciata benissimo. Ho visto un Osimhen cresciuto stasera, perché quando gli si dà palla lui la interpreta sempre da eroe che deve fare qualcosa, invece stasera la palla l’ha pulita, ha aspettato il calciatore a sostegno ed ha permesso di sviluppare tante azioni. Si è fatto trovare pronto su molte incursioni, su tante palle giocate dietro la linea difensiva. Sul gol Politano gliela ha data benissimo, rubando il tempo all’avversario. Una giocata di tempi e qualità”.

Il suo Napoli ha qualità: “Ma la qualità ce l’ha anche la Roma, l’Inter, il Milan, la Lazio e tutti. Sono tutte squadre che hanno qualità, rosa ampia. Poi c’è chi la sfrutta meglio. Bravi quelli che si sono fatti trovare pronti stasera quelli che sono entrati. C’era da essere attenti sui calci d’angolo e sui calci di punizione, perché loro hanno tutti calciatori alti 1.90 metri. Kim e Juan Jesus sono stati maestosi nei duelli in area di rigore. Complessivamente mi sembra una partita vinta meritatamente in cui la squadra ha saputo interpretare la partita che sarebbe venuta fuori ed ha saputo sfruttare quei pochi episodi che la Roma ci ha concesso”.

Oltre a Mourinho anche Spalletti si sarebbe lamentato dell’arbitro: “No, io no. Io sono stato sempre buono e fermo. Quando mi ha ammonito stavo dicendo a Juan Jesus come comportarsi. C’era il guardalinee ma io parlavo con Juan Jesus e l’arbitro stava a 50 metri”.

Se l’aspettava la Roma così? “La Roma me l’aspettavo così. Ha qualità per prepararci tante trappole, voleva andare a giocare velocemente sulle due punte e poi come trovano l’appoggio possono aprirsi degli spazi che gli consentono di andare verso la porta. Bisognava non farsi trovare scoperti quando perdevo palla e loro ripartivano. Noi siamo stati bravi ad evitare tutte queste trappole”.

Ma dopo quanto detto in ritiro, si aspettava di arrivare ad undici vittoria di fila? “Noi andiamo a lavorare dalla mattina alla sera per provare ad arrivare fino in fondo. Ci sono settimane in cui si va al campo, si dicono delle cose e si sta attenti a far crescere la squadra, mettendola nelle condizioni di sviluppare un calcio che somigli a certe caratteristiche. Non so se ora mi aspettavo queste undici vittorie consecutive, non lo so per il rispetto di tutte quelle persone che vengono a lavorare al campo ogni giorno”.

Gaetano è entrato bene in partita, la panchina ha funzionato ancora: “L’incertezza della partita stasera rendeva più complesso decidere i cambi perché poi sono stato tentato dal mettere Raspadori poi, ad un certo punto, ho avuto idee differenti lasciando la squadra con lo stesso sistema di gioco. Anche stasera i comportamenti della panchina, la concentrazione con cui seguivano l’andamento della partita li ha aiutati a saperla interpretare bene quando poi sono entrati dentro. In questo momento abbiamo una squadra molto coinvolta su quello che è la bravura e la qualità del compagno, oltre a pensare alle proprie potenzialità. Gaetano è un talentino, lo sanno tutti, l’anno scorso lo ha fatto vedere in una categoria differente. E’ entrato, ha fatto bene alcune cose, si è fatto trovare impreparato in alcune scelte, non servendo Kvara in una occasione ed invece poteva dargliela e poi Kvara gliela avrebbe ripassata. Non è ancora così maturo da vedere che aveva ugualmente un vantaggio ma fino a quando questi ragazzi si allenano così possiamo andare ad utilizzare le proprie qualità”.

Che messaggio dà al campionato il Napoli all’undicesima vittoria di fila? Spalletti continua a minimizzare: “Fa un pò più effetto a voi. Però dà il segnale di aver vinto 11 partite e che quella prossima sarà ancora più difficile per tutto quello che si porta dietro. Dobbiamo essere bravi a mantenere la testa lucida e pulita perché ci sono ancora tante partite”.

Il Napoli ha già un certo distacco sulle altre big, qualcosa vorrà pur dire: “I titoli non si vincono dopo undici partite, ma si vincono a maggio, a giugno. Si vincono quando finisce il campionato. Dobbiamo mantenere i piedi per terra. Zero presunzione, zero atteggiamenti da fenomeni. Si va e si rimangia il nostro panino in treno e domani ci si allena di nuovo perché c’è il Maradona pieno che ci aspetta”.

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