Subentrato a Lozano a fine primo tempo, ha dato la giusta spinta sulla fascia destra. Da quel lato sono nate le azioni più pericolose del secondo tempo di Lazio-Napoli
Vedi Lazio-Napoli ed in copertina ci finiscono Kim e Kvaratskhelia, gli autori dei due gol che hanno consentito la rimonta 1-2 sui biancocelesti. E’ il fattore K, indubbiamente, che emerge dalla sfida dell’Olimpico. In realtà, però, c’è un altro calciatore che è stato determinante e che, come spesso gli accade, passa in secondo piano. Un “calimero” vestito d’azzurro che corrisponde al nome di Matteo Politano. L’esterno d’attacco ha preso il posto dell’infortunato Hirving Lozano nei minuti di recupero del primo tempo. E, come sempre, ha risposto presente. Difficilmente, infatti, partendo dalla panchina, l’ex Inter e Sassuolo fa mancare il proprio apporto. Anzi, il più delle volte è molto più incisivo a gara in corso piuttosto che quando parte da titolare. Questione di attitudine e di carica agonistica.
Riscaldatosi a dovere durante l’intervallo, Politano è stato l’asso nella manica di Spalletti sulla fascia destra. Un’arma in più, pur considerando il suo ingresso forzato a causa dell’infortunio del Chucky. Da una sua accelerazione è nata la prima palla gol nella ripresa per Kvaratskhelia. E sempre dai suoi piedi sono state avviate le successive occasioni che hanno portato ai colpi di testa di Zielinski e Osimhen. Per non parlare del gol di Kvara, con l’azione che si sviluppa sempre sul proprio lato, anche se l’assist è di Anguissa. Politano ha disputato 45′ di grande intensità, toccando appena 28 palloni ma risultando efficace nella gestione dei momenti chiave del match. E se gli altri fanno gol, lui ha contribuito a cambiare l’inerzia del match. Ed è giusto che un piccolo spazio, in copertina, sia anche per il “calimero” azzurro. Altrimenti, sarebbe la solita ingiustizia.