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De Laurentiis: “De Magistris non prese in esame la mia proposta di stadio. Quanti sputi in Serie C”

admin
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Nel corso della convention per i 130 anni de Il Mattino, Aurelio De Laurentiis ha parlato, tra le altre cose, anche di quando voleva costruire un nuovo stadio. Queste le sue parole: “Se io non ho una certezza di chi frequenterebbe il mio stadio, perché dovrei investire milioni e milioni nella costruzione di una struttura che sia capace di vivere sette giorni su sette. Torniamo al discorso di prima. Gravina in tre anni e mezzo non ha fatto nulla. Perché il governo non adotta la stessa legge degli anni ’60 in Inghilterra? Se accade… ecco 100 milioni per il Maradona. Io sono stato al gioco: nel 2008, con l’ingegnere che fatto restauro Hotel Gallia di Milano, ho fatto un progetto mai preso in considerazione. Poi Crimi, tesoriere di Berlusconi, scrisse legge per gli stadi, poi governo cambiò e a un certo punto ci siamo ritrovati col sindaco attuale di Firenze che prese in mano questa legge rendendola inattuabile. Una volta presentai un progetto con lo stesso architetto dello Stadium di Torino che vanta 39mila posti. Io ne pensai uno da 40mila posti. De Magistris, populista preciso, prese il mio progetto da 70 milioni di euro, manco lo prese in esame, lui ne voleva uno da 55mila posti, nonostante le mie indagini e ricerche che avevano portato un contesto di media frequenza di circa 33mila presenze allo stadio. Con questo governo è difficile fare dei ragionamenti”.

De Laurentiis ricorda quando acquistò il Napoli: “Nel 2004 – racconta De Laurentiis – con 37 milioni miei presi un pezzo di carta, tornai da Los Angeles e il Napoli non esisteva, Galliani mi prestò un calciatore, comprammo le magliette dal tabaccaio, facemmo la squadra con tre settimane di ritardo, ci allenammo sui campi dell’Ariston di Paestum”.

“Io di calcio non sapevo nulla – ricorda ADL – venivo dal cinema e a scuola giocavo a basket. Papà mi portava da piccolo a vedere il Napoli, c’erano tanto colore allo stadio. In me, bambino, il Napoli veniva presentato come fatto rappresentativo, ma io non sapevo giocare a calcio. Chi non sapeva giocare faceva l’arbitro, ecco perché gli arbitri non hanno personalità! Io non farei mai l’arbitro. In Serie C mi sono preso tanti di quegli sputi…ci dovevamo chiudere 4-5 ore negli spogliatoi con la polizia che ci diceva: ancora vi aspettano fuori. Ero passato da Angelina Jolie agli sputi dei campi del Sud“.

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