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Xavi: “Contro il Napoli è una finale. Maradona? Non ci fosse stato Messi sarebbe il più grande”

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Xavi Hernandez, allenatore del Barcellona, parla in conferenza stampa dallo stadio Diego Armando Maradona alla vigilia del match contro il Napoli di Europa League. Queste le sue considerazioni: “Affronteremo la partita allo stesso modo se l’andata fosse finita 3-1 o 4-1. Dovremo dominare la partita. Il Napoli farà molto pressing, ci sarà tanta intensità e dovremo imporre il nostro gioco col possesso palla perché questo ci darà la possibilità di fare bene. Loro avranno un tifo importante, noi dovremo fare il nostro gioco. Sappiamo che giochiamo in un campo difficile ma siamo pronti”.

Che Napoli si aspetta? “Faranno pressing alto. Noi vogliamo giocare nella loro metà campo e sarà difficile perché è una squadra molto fisica. Sarà una sfida a chi avrà più possesso palla. E’ una sfida europea e come tale è difficile. Il Napoli è una squadra da Champions, che compete per lo Scudetto e per vincere la partita dovremo avere il possesso palla dalla nostra parte”.

Questa può essere considerata come una finale? “Come ho già detto ogni partita rappresenta una finale per noi. Non avendo fatto bene i compiti a casa, siamo costretti a conquistare la qualificazione in casa degli altri. Siamo motivati, vogliamo dimostrare di saper affrontare senza complessi rivali forti come il Napoli. Però per vincere dobbiamo farlo con il nostro calcio. Sappiamo di essere sulla buona strada”.

Giocare nel Diego Armando Maradona cosa rappresenterà? Al minuto 10 vi fermerete per un omaggio: “Ci darà una motivazione extra. E’ un onore giocare nel Diego Armando Maradona. Non ci fosse stato Messi sarebbe stato il calciatore più forte di tutti i tempi. Lui è stato il più forte nella sua epoca, ha fatto la storia del calcio nella sua epoca”.

In caso di eliminazione sarebbe un fallimento? “Sicuramente rappresenterebbe una grandissima delusione perché è una competizione europea, anche se non è la Champions. Vogliamo dimostrare di poter competere dopo l’1-1 della gara d’andata. Se dovessimo vincere sarà un’altra possibilità di dimostrare il nostro valore”.

Pur di passare il turno Xavi preferirebbe anche giocare male? “Se devo scegliere, preferirei fare bene e vincere. Il buon gioco porta quasi sempre il risultato. Ovvio che il risultato dà sempre ragione e non sempre, quando abbiamo giocato bene, abbiamo ottenuto dei risultati all’altezza. Però, in linea generale, preferisco perseguire la strada del bel gioco”.

Xavi rappresenta la cantera del Barcellona, in Italia non si dà molta importanza alla crescita dei vivai: “Non so cosa succede in Italia. Noi abbiamo sempre puntato molto sulla cantera perché i giocatori cresciuti in casa danno sempre qualcosa in più. Il Barcellona lavora sempre molto bene con i propri giovani. Giovani di 16-17 anni che in campo fanno già la differenza, come Nico, Gavi e Araujo”.

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