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Insigne: “Rinnovo? Non è facile. Euro 2020? Dopo la finale in tre siamo scoppiati a piangere”

admin
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Lorenzo Insigne è intervenuto al Festival dello Sport di Trento, in collegamento dal ritiro della Nazionale. Il capitano dell’Italia intende andare oltre la sconfitta con la Spagna: “Il giorno dopo è sempre lo stesso, dispiace non avere vinto, non ci possiamo buttare giù. Fra due giorni c’è un’altra partita, contro una squadra forte, dobbiamo mantenere l’entusiasmo alto e continuare con il sorriso. Anche se pareggi la partita prima devi comunque essere contento. Stiamo lavorando per una grande prestazione domenica”.

Poi il racconto dell’Europeo, subito gol contro la Turchia all’esordio: “È stata una grandissima emozione, non dico che non fossimo tesi. Per noi è stata una grandissima responsabilità, ma eravamo consapevoli della nostra forza e sapevamo di poter fare qualcosa di importante. Dopo la finale eravamo a piangere io, Immobile e Verratti. Siamo contenti di quello che abbiamo fatto, ma ora dobbiamo fare meglio”.

Contro la Svizzera la consapevolezza della propria forza: “Ci siamo accorti molto prima di Italia-Svizzera. Quando entravamo a Coverciano era come una famiglia, su Whatsapp il gruppo rimane sempre, ci sentivamo praticamente ogni giorno. La forza di un gruppo unito, scendere in campo con il sorriso… C’era grande entusiasmo, il segreto era trasmetterlo in campo. Sin dal primo giorno ci siamo messi subito a scherzare. Noi ascoltiamo, prima delle partite, le stesse canzoni che ci hanno portato bene”.

Contro l’Austria l’Italia ha rischiato di uscire prima: “Il mister ce lo aveva detto che era una partita difficilissima, erano aggressivi e correvano tanto. Quando abbiamo preso il gol ci è crollato il mondo addosso, fortunatamente era in fuorigioco, ci siamo un po’ liberati. Il mister ci aveva messo al corrente, siamo stati fortunati di passare il turno, ci ha permesso di continuare il percorso”.

Contro il Belgio il tiro a giro di Insigne e l’infortunio di Spinazzola: “Spina ha lasciato un grande ricordo, lo videochiamavamo dopo la partita. Per noi è stato un giocatore fondamentale. Alle volte, quando non tornavo indietro, sapevo di essere coperto. Gli sono andato vicino quando è caduto, pensavo fosse una cosa semplice… Anche da infortunato sempre vicino a noi. Il tiro a giro? È di Alex Del Piero, non è mio. Alle volte Mancini mi dice di tirare sul primo palo che non se lo sarebbero aspettati, ma è più forte di me”.

In semifinale contro la Spagna non ha tirato il rigore perché sostituito. Poi la finale contro gli inglesi: “Fossi stato in campo mi sarei preso la responsabilità. Poi abbiamo un grande portiere… Ne abbiamo sbagliati due in finale, lui ne ha parati tre. È stata la nostra fortuna avere Gigio in porta. Cosa ricordo della finale? Di notte siamo tornati da Londra a Roma, sono cose uniche. Tutt’ora quando lo vedo in televisione ho la pelle d’oca e le lacrime agli occhi”.

In Nazionale ora aumenta la concorrenza di ruolo con Zaniolo: “Non c’è concorrenza in Nazionale, chi va in campo deve dare tanto, ripagare la fiducia e mettersi a disposizione dei compagni. Come ha detto il mister abbiamo giocato tutti, abbiamo dato il contributo”.

Sul rinnovo di contratto? “Ho un contratto fino al 2022, anche se è in scadenza – come ho detto in questi giorni – voglio stare solo concentrato sul campo, al di là delle altre situazioni c’è il mio procuratore che ha parlato con il presidente. Non è una questione facile”.

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