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Spalletti: “La Fiorentina non è una sorpresa. Ci vorrà un Napoli tosto. Coppa d’Africa? D’accordo con ADL”

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Il tecnico sulle assenze di Anguissa, Osimhen, Koulibaly e Ounas a gennaio: “Dovremo adattarci”. Poi sulle convocazioni: “Ghoulam e Mertens stanno bene e sono dei nostri”. Replica a Commisso: “Veniamo, vediamo e poi…se ne parla dopo la partita”

Luciano Spalletti in conferenza stampa alla vigilia di Fiorentina-Napoli. Queste le considerazioni del tecnico di Certaldo per quello che sarà anche un derby Made in Toscana: “Di solito dopo qualsiasi partita si vanno a toccare un pò tutti i tasti. Si fanno delle analisi in base a quello che è successo e poi si vano ad analizzare le due fasi della squadra avversaria per fornire delle indicazioni. In questo momento le indicazioni sono delle sintesi perché c’è poco tempo. Ma la squadra ha una sua identità e per questo diventa facile andare a prendere quelle poche indicazioni che si danno. Una delle analisi fatte è che in una partita non si da mai nulla per scontato. Una partita comandata può cambiare totalmente dopo un fischio dell’arbitro”.

Ora c’è l’insidia Fiorentina: “La Fiorentina è una grande squadra. Per me era più una sorpresa negli anni precedenti quando non riusciva ad imporsi, rispetto a quest’anno. La Fiorentina ha una storia ed un club determinato dalla passione dei tifosi e dai risultati fatti dalle squadre precedenti. Per me non è una sorpresa, ma me l’aspettavo così anche negli anni precedenti. Quest’anno è allenata molto bene perché Italiano ha fatto vedere di saper fare questo lavoro, andando ad imporsi in una squadra difficile. Una cosa è allenare a La Spezia, un’altra la Fiorentina. Perciò ci vorrà tutta la forza della nostra squadra per fare bene. E poi c’è il Franchi con una affluenza importanti. Bisognerà essere tosti”.

Spalletti è l’allenatore del mese di settembre per la Lega Serie A, per spettacolo ed efficacia: “Bisogna andare a portarlo negli spogliatoi questo premio, perché non ho fatto nulla per ricevere le qualità di spettacolo ed efficacia. E’ un premio che va condiviso con la squadra, e poi la seconda squadra che lavora dietro le quinte che partecipano ai risultati della prima (si riferisce allo staff tecnico ndr)”.

La sensazione è che al suo Napoli manchi l’istinto del killer: “Dobbiamo gestire meglio determinati episodi che possono sempre avvenire dentro un campo di gioco: una reazione, saper girare un pallone che viene da una reazione o altro. Bisogna farsi trovare pronti. Ad esempio bisogna fare i complimenti a Osimhen che, dopo l’episodio contro il Venezia, dobbiamo dirgli bravo perché non ne ha fatti più. Quando si parla di lui si dicono a tante cose, ma a lui piace di più andare a rincorrere la palla. Poi è chiaro che deve correggere delle cose”.

Quanto c’è di Spalletti in questo Napoli: “Ho avuto la fortuna di avere allenato in qualche piazza importante e di aver già vissuto situazioni simili in cui, quando inizi, non sai che direzione ti prende nella gestione. E poi ho una squadra che anche negli anni precedenti ha fatto bene. Magari ha avuto dei periodi sì e periodi no ma è una squadra già allenata da big. La Fiorentina bisogna considerare da dove viene, aveva bisogno di imparare delle cose e Italiano è riuscito a dargli quello che gli mancava. Ho visto fare un primo tempo contro l’Inter perfetto, da grande squadra. Lo vedrete domani”.

Ghoulam torna tra i convocati dopo sette mesi: “Si, viene con noi. Devo dire che sta bene? Beh, se lo porto vuol dire che sta bene. Se viene con noi vuol dire che è a disposizione”.

La Coppa d’Africa la preoccupa? E’ regolare che nella fase cruciale del campionato vengano a mancare giocatori importanti? “Sì, sono d’accordo ma questa è una partita aperta di De Laurentiis che mi vede totalmente al suo fianco. Io non spendo soldi per questi calciatori, lui sì. Ed ha ragione quando dice che le Nazionali a volte devastano i club, depotenziandoli. Questa stagione, in una maniera o in un’altra, dobbiamo gestirla. I ragionamenti vanno affrontati per temi generali. Noi però dovremo farci trovare pronti con un Napoli attrezzato, altrimenti sarebbe un vero peccato”.

Ospina-Meret può essere un ballottaggio continuo? “Sono due portieri forti e lo ho già detto che quando ci sono due calciatori forti ad uno gli si fa posto nella postazione vicina. Si rischia di andare a penalizzare quello che non viene scelto. Ci saranno dei momenti in cui la condizione può salire o può calare ed allora potrei prendere in considerazione l’eventualità di alternarli, ma è sempre il campo che mi dà delle osservazioni, mettendoci anche il mio punto di vista”.

Mertens come sta? “Mertens è a posto. A volte si fanno delle valutazioni per poterlo farlo giocare un pò nell’ultima partita con lo Spartak ma, come spesso succede, sono venute fuori altre situazioni per cui non è stato possibile, utilizzando dei calciatori che non avrei voluto utilizzare nel tentativo di riprendere il risultato. Però lui sta bene”.

Ma quando potremo vedere titolari i giocatori reduci da infortuni? “Potrebbe succedere in qualsiasi partita. Nel fare il mio ruolo devo tentare di essere giusto e di valutare delle situazioni nella maniera corretta. Di calciatori bravi ne abbiamo diversi e non siamo dipendenti da nessuno. Altrimenti dovremmo allargarle: siamo dipendenti da Osimhen, Insigne, Fabiàn ed anche altri. Siamo dipendenti da tutti i calciatori che giocano nel Napoli. Se una squadra dipende da due soli calciatori non va molto lontano”.

Come è l’umore dentro lo spogliatoio? “Sono dispiaciuti per la sconfitta. Abbiamo perso una gara che poteva avere uno sviluppo differente. Ma quando perdi contro una squadra che è stata più forte di te non c’è niente da fare. Bisogna accettarlo e dirgli bravi. Erano dispiaciuti per non aver esibito il meglio di loro stessi, ma sono prese di coscienza che fanno crescere l’aspetto umano oltre a quello calcistico”.

“Il VAR ci deve essere. Quando vedo una partita di calcio e capita una occasione, mi giro e chiedo se c’è. Diciamo che il VAR viene invocato. E’ una evoluzione della classe arbitrale ed è corretto che ci sia ed intervenga. E se si vanno a vedere i vari passaggi nel regolamento è abbastanza chiaro. Ma il VAR è giusto che ci sia”.

Come migliorare le prestazioni di Osimhen contro una squadra che ti viene ad aggredire alto: “Ci sono sempre le soluzioni. Ci vuole personalità e bisogna avere il coraggio di affrontarli, senza andare a cercare alibi. Non bisogna dare sempre la colpa a qualcun altro. Se loro vengono ad aggredirci forte noi dovremo essere più bravi e più veloci nel far girare il pallone e servire prima l’attaccante. E se l’aggressione è forte sei tu attaccante che devi venire di più e più rapidamente incontro per prenderti il pallone. Poi trovi lo scarico ed allora si può giocare”.

Si è sentito un pò tradito da chi ha impiegato contro lo Spartak Mosca: “La partita ha avuto uno svolgimento normale, perché ritrovarsi a giocare più di un’ora in dieci diventa difficile e qualche episodio ci è girato contro, non sfruttando qualche pallone. Tradimento non c’è stato, ho fatto delle scelte normalissime che meritavano di essere così, poi non sempre si porta a casa il risultato che si vorrebbe”.

Spalletti lancia un appello: “Tifosi fiorentini e napoletani possono insultarsi quando vogliono. Ma devono sapere che sono gemellati dalla passione per la stessa squadra. Fiorentina e Napoli sono tifate quasi al 100% dalla loro città e questo è il destino che ha deciso così. Cercare di indirizzare la passione verso un nemico immaginario è uno spreco ed è una cosa molto grave. Poi la passione si combina solo con l’amore, se qualcuno cerca di deviarlo verso l’odio diventa distruttivo e dispersivo per sé stessi e per gli altri”.

Ed a Commisso che ha detto “Napoli, vieni, vedi e perdi”, Spalletti replica: “Noi veniamo, vediamo e poi ci si ritrova dopo la partita”.

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