Calciatori e struttura societaria rappresentano un cerchio indissolubile che non si può incrinare. Due aspetti simbiotici che risentono l’uno le fatiche dell’altro. Può, il miglioramento di un solo asset societario, bastare per un salto di qualità?
Da molto tempo circola la notizia del futuro, quasi imminente, acquisto del Napoli di James Rodriguez. Il giocatore colombiano, in forza ancora al Real Madrid, sarebbe un innesto di rilievo per la squadra e la società. In questo modo si andrebbe ad accontentare non solo Ancelotti ma anche una tifoseria sempre desiderosa di grandi nomi e di grandi campioni.
Secondo le ultime notizie di mercato mancherebbero solo alcuni dettagli, anche se nelle ultime ore dalla Spagna, e dall’entourage del calciatore colombiano, risuonano sirene di allarme per una frenata nella trattativa.
Con James, ipotizzando un buon esito delle trattative, si potrebbe diminuire quel gap che il Napoli, come tante altre, ha nei confronti della Juventus. Nell’ultimo anno di Sarri la squadra è sembrata molto vicina alla società bianconera, mentre nel primo anno di Ancelotti il divario è stato oceanico, seppur non addossando alcuna colpa al nuovo mister.
Potrebbe, quindi, il nuovo innesto avvicinare le due pretendenti allo scudetto? Credo che il reale divario non sia solamente una mera questione di giocatori e che la partita vera da giocare si trovi sul campo societario.
Un campo insidioso e pieno di incognite, dove è difficile trovare veri campioni.
Il Napoli avrebbe bisogno di un assetto societario più ampio, spacchettando le diverse competenze in un numero maggiore di figure dirigenziali. Sarebbe opportuno, quindi, prendere come modello la struttura societaria juventina, la quale ha dimostrato di non avere lacune in questo campo.
Forse, un giorno non molto lontano, il Napoli riuscirà a competere alla pari ed a spezzare quel dominio che da troppi anni abbiamo nel nostro campionato.