Napoli, l’uomo del momento è Kalidou Koulibaly.
Saint-Dié-des-Vosges, comune francese di circa 22.000 abitanti situato nel dipartimento dei Vosgi, regione Grand Est. Nasce e cresce qui Kalidou Koulibaly, il 20 giugno del 1991. Di origini senegalesi (ha scelto di giocare per la nazionale africana), sin da piccolo comincia a giocare a calcio nella squadra della sua città natale, prima di passare al Metz nel 2009. Nel 2012 si trasferisce al KRC Genk, squadra belga di livello medio-alto, con la quale collezione delle buone prestazioni che gli permettono di arrivare a Napoli, nell’estate del 2014. Con Benitez gioca ma a ritmi alterni, dimostrando di avere moltissimi limiti ed un talento ancora acerbo; tuttavia, è con Sarri che Koulibaly comincia ad acquisire esperienza e livello di un giocatore internazionale.
Un rendimento continuamente in salita, un valore di mercato che aumenta vertiginosamente anno dopo anno: dai 6,50 milioni dell’estate 2014 si passa ai 50 milioni della stagione scorsa, fino ad arrivare al picco dei 60 milioni di quest’anno che lo rendono, tra l’altro, il secondo giocatore più costoso della rosa di Ancelotti. Al centro di voci di mercato, De Laurentiis ha affermato più volte che chiunque volesse intavolare una trattativa sul giocatore, non deve partire da una base più bassa di 150 milioni. Facile, no?
Da possibile meteora a quarto difensore centrale più costoso al mondo, Koulibaly ha saputo sfruttare gli insegnamenti di Sarri e Benitez prima e di Ancelotti poi per crescere in maniera graduale, senza fretta. La fascia di capitano indossata a Cagliari è la prova della crescita esponenziale che questo giocatore subisce giorno dopo giorno. Non si conosce ancora il suo futuro, ma l’ottimo rapporto con Ancelotti e la città potrebbero giocare un ruolo fondamentale in un avvenire ancora misterioso. E poi, non c’è neanche il rischio di vederlo con la maglia della Juventus.