Ad imageAd image

Benìtez: “A Napoli abbiamo costruito la squadra di oggi. A Liverpool può deciderla Insigne”

admin
admin
3 Min di lettura

Rafa Benìtez è il grande doppio ex della sfida tra Liverpool e Napoli. Con i Reds ha vinto la Champions nel 2005 contro il Milan di Ancelotti, con gli azzurri una Coppa Italia ed una Supercoppa italiana. In un’intervista al Corriere dello Sport Rafa dice che Liverpool è la città in cui risiede la sua famiglia, in cui sono nate le sue due figlie, ma ammette che Napoli gli è rimasta nel cuore: “Napoli è una città fantastica, bellissima, con un patrimonio naturale che stupisce. L’ho girata tanto, per quello che potevo, e sono stato amato al punto che mi ritenevano l’ambasciatore nel Mondo. Ho avuto rapporti straordinari con la gente”.

A Benìtez va riconosciuto che questo Napoli è ancora figlio delle sue intuizioni di mercato: “Con De Laurentiis abbiamo costruito, per ciò che era possibile, un Napoli europeo. Quando incontrai a Londra De Laurentiis, Chiavelli e Bigon scoprii che c’era il desiderio di crescere. Nacque un progetto biennale, che ha avuto risultati gratificanti. E’ stato tracciato un solco che, mi sembra, sia poi stato seguito e anzi resista ancora con i Ghoulam, i Koulibaly, i Mertens, gli Albiol, i Callejon: la struttura portante di quella campagna acquisti che servì per dare un respiro più ampio a una squadra che cambiò anche metodo di gioco”.

Sulla gara di domani Benitez prova a ipotizzare i possibili uomini partita: “Potrei dirne tanti, sia del Liverpool che del Napoli: da una parte Mané, Firmino, Sturridge; dall’altra: Callejon, Mertens, Albiol, Koulibaly. Ma lei me ne chiede uno per parte e allora scelgo: Salah e Insigne”.

Rafa ricorda quando nel 2013 il suo Napoli fu eliminato dalla Champions nonostante i 12 punti: “Una delusione che è stata difficile da assorbire: un caso unico, non raro, in Champions. Anzi, sono sicuro: non succederà mai più una cosa del genere. Ma immagino che pure quella esperienza sia servita per far maturare quel Napoli”.

Su Ancelotti, altro Re di coppe, dice: “Grande stima, da parte mia nei suoi confronti e da parte di Carlo con me. Non c’è modo di chiacchierare a lungo, ma ogni volta che ci vediamo alle riunioni tecniche avvertiamo entrambi l’ammirazione che abbiamo l’uno per l’altro. E’ un allenatore straordinario, persona rispettabilissima: per lui parla calcisticamente la carriera, quel che ha vinto, ma è anche un uomo che rientra tra i gentiluomini della panchina”.

Fonte: Corriere dello Sport

Condividi questo articolo