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Napoli, Meret un rebus che non preoccupa: Ospina e Karnezis, soluzioni di alto livello per Ancelotti

admin
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Napoli e Alex Meret una relazione molto complicata. Come uno status sentimentale tipico dei social più in voga nel XXI secolo, così potremmo immaginare l’inizio della storia d’amore tra il club partenopeo e il giovane portiere azzurro.

Napoli, la situazione di Alex Meret

Arrivato all’ombra del Vesuvio con un fardello molto grande da portare sulle spalle (30 milioni il costo del suo cartellino), l’ex estremo difensore dell’Udinese si è subito dovuto arrendere allo scherzetto riservatogli dalla cattiva sorte. Con tutti i buoni auspici del caso e i pareri positivi da parte di tecnici e addetti ai lavori, uno sciagurato scontro di gioco nel bel mezzo del ritiro di Dimaro hanno costretto il numero 1 azzurro ad un intervento chirurgico.

Pronti – via e l’ulna del giovane atleta passa in un istante dai campetti di Dimaro alla sala operatoria di Pineta Grande. Il giorno dopo l’inizio di un vero e proprio mistero: “torna tra un mese”, “dopo la sosta di settembre”, “contro la Fiorentina”, “il rientro slitta ancora”. Diatribe dialettiche tra medici, società e l’agente dello stesso Meret generano confusione sul rientro in campo del nuovo acquisto azzurro e gettano nello sconforto i tifosi azzurri, già pronti a classificarlo nella hit parade dei “bidoni di mercato”.

Una confusione generata, però, senza alcun motivo: da un punto di vista clinico, infatti, l’infortunio all’ulna genericamente è molto più delicato di quanto si possa pensare. Soprattutto se si tratta dell’ulna di un portiere di calcio: al di là dei tempi necessari per la calcificazione dell’osso, c’è poi da considerare la variabile “soggettiva” dei tempi di recupero. Dal momento in cui si è clinicamente pronti per rientrare in campo, c’è da capire i tempi entro i quali il calciatore è disposto a sentirsi sicuro per cadere a terra nelle parate, saltare da un palo all’altro, buttarsi senza paura nelle uscite alte e basse contro gli avversari.

Ed è forse proprio quest’ultimo l’aspetto da tenere in considerazione quando si parla di Alex Meret: società e calciatore hanno (di comune accordo?) pensato bene di non affrettare i tempi di recupero. Al di là del precedente in casa (Ghoulam), la società ha cercato (e ancora cerca) di non bruciare un investimento molto importante sia sotto il profilo dell’età anagrafica, sia sotto il punto di vista economico. Per questo motivo, in tempi non sospetti, Aurelio De Laurentiis si è cautelato sul mercato: l’acquisto di un calciatore d’esperienza come Ospina ha permesso e permette alla società e a Meret di guardare al domani senza troppa ansia.

E la controprova viene data dal campo: il duo Ospina – Karnezis, al momento, garantisce un giusto mix di esperienza e affidabilità che fa dormire sogni tranquilli al tecnico Ancelotti. Il primo, di fatti, dopo un inizio incerto, appare ora sempre più a suo agio tra i pali e con i compagni: uscite alte, grandi parate ed esperienza ad alti livelli (soprattutto in Champions) tengono alto il livello della retroguardia partenopea. Per quel che riguarda Karnezis, al di là del passato poco convincente (le numerose panchine con il Watford) e le prestazioni molto altalenanti del pre campionato (i 5 gol di Liverpool), basta riportare un solo dato per tranquillizzare tutti: nelle 5 partite giocate da titolare gli azzurri hanno subito solo 2 gol e conquistato 15 punti.

Insomma, in attesa del ritorno di Meret tra i convocati (il che potrebbe accadere dopo la sosta, nella sfida interna contro il Chievo), Napoli e il Napoli possono tirare un sospiro di sollievo: la porta azzurra è in buone mani. Anzi, guanti.

 

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