Napoli, allenatore che da e allenatore che toglie. Gli azzurri di Carlo Ancelotti nel passaggio al 4-4-2 e con l’abbandono di Maurizio Sarri hanno mutato pelle e forma (tecnica e tattica). Migliore gestione della rosa e adattabilità all’avversario sono gli aspetti positivi resi più evidenti dalla mano del nuovo tecnico partenopeo.
Napoli, 0 i gol da calci piazzati
Aspetti positivi ma, inevitabilmente, aspetti negativi. Gli azzurri, infatti, dall’inizio della nuova stagione ad oggi (in Serie A) si sono resi sempre inoffensivi da situazioni da palla inattiva. Corner e calci piazzati restano armi fondamentali per sbloccare partite complicate e per sfruttare al meglio la qualità dei calciatori in rosa.
Del resto, anche se la squadra azzurra resta la meno fisica rispetto alle avversarie, Milik, Koulibaly, Albiol, Zielinski, Fabian Ruiz, Marek Hamsik e Nikola Maksimovic rappresentano un potenziale molto elevato per sfruttare determinate situazioni. Quindi, 0 i gol messi a segno fino ad ora: con 65 corner a favore (3° squadra dopo Inter e Juventus) e 67 cross utili il dato è abbastanza lampante.
Numeri che vanno inevitabilmente in controtendenza con lo scorso anno. Nella passata stagione, infatti, i gol propiziati da calcio d’angolo sono stati ben 15, compresa l’incornata vincente di Kalidou Koulibaly in quel di Torino che illuse i tifosi azzurri sulle speranze scudetto. Numeri che vanno, però, nella direzione giusta rispetto agli interpreti di un calcio proposto in maniera completamente diversa: gli schemi da palla inattiva non a caso hanno regalato a Maurizio Sarri l’appellativo di Mister 33.
Ripetitività di movimenti e allenamenti specifici a Castelvolturno che premiavano il lavoro del tecnico toscano e che non risultano essere una priorità, invece, per Carlo Ancelotti. In un momento, però, in cui i bomber azzurri riescono a finalizzare poco nonostante le numerosi occasioni da gol create, cercare delle soluzioni alternative può essere molto importante in termini di classifica.
