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Report e l’inchiesta sulla Juve: il “bagarinaggio” continuo e l’indecoroso Andrea Agnelli

admin
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Dall’inchiesta mandata in onda da Report, su Rai3, in merito ai rapporti tra la Juve ed esponenti della ‘ndrangheta calabrese infiltrati nelle curve dello Stadium emergono due aspetti su cui val la pena di soffermarsi. La prima è che il fenomeno del bagarinaggio “autorizzato”, con i biglietti che dagli uffici Juve vengono forniti ai capi ultrà per poi rivenderli a prezzi esorbitanti (un fenomeno che però non riguarda solo il mondo Juve…), prosegue anche dopo la chiusura dell’indagine della commissione antimafia.

Vi è un condannato agli arresti domiciliari, tale Bryan Herdocia, detto “Lo Squalo”, ha ammesso che, pur col daspo, riesce a ricevere biglietti e piazzarli. E’ successo in occasione di Tottenham-Juve dell’anno scorso e della Supercoppa con la Lazio di agosto 2017.

Il secondo aspetto riguarda il comportamento indecoroso del presidente della Juve Andrea Agnelli il quale, dopo gli striscioni su Superga esposti allo stadio qualche anno fa grazie alla complicità del suo responsabile della sicurezza, in combutta col tifoso deceduto, non ha preso alcun provvedimento. Anzi, li ha addirittura premiati, confermando tale Alessandro D’Angelo quale responsabile della sicurezza e, addirittura, assumendo in società il tifoso deceduto e fautore di tutto, Raffaello Bucci, poi “suicidatosi” (D’Angelo in una telefonata non acquisita dai pm dice “lo hanno ammazzato…lo volevano ammazzare”). Alla faccia dei tweet di denuncia.

 

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