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Napoli, la versatilità di Ancelotti funziona: ecco il nuovo punto di forza degli azzurri

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Il cambio modulo optato da Ancelotti nel tentativo di recuperare lo svantaggio contro il Milan – dal 4-3-3 al 4-2-3-1 e poi al 4-4-2 che mutava in 4-2-4 in fase d’attacco – è stata la mossa vincente della “remuntata” del Napoli. Un essere camaleontico che ha portato all’immediato confronto con l’ex proprietario della panchina azzurra. Ovvero Maurizio Sarri, con cui il paragone continuerà probabilmente per tutta la stagione.

La versatilità presente opposta all’integralismo passato è immediatamente saltata agli onori della cronaca. Anche se, l’ortodossia tattica dell’attuale allenatore del Chelsea non è del tutto veritiera o quantomeno voluta. Al dogma del 4-3-3 soleva alternare – quando il risultato andava ancora conquistato – il 4-2-3-1, con Mertens che andava a posizionarsi alle spalle di Milik. Proprio come accaduto contro il Milan sabato.

Il secondo infortunio del polacco però – dunque il venir meno di una punta – limitava fortemente l’ex tecnico partenopeo nella varietà delle scelte

Ad ogni modo, Re Carlo si è presentato in azzurro annunciando di focalizzare il proprio lavoro su più moduli. A questo punto la profondità della rosa azzurra, che consente ad Ancelotti la possibilità di far affidamento a più soluzioni, è ciò che può rappresentare la forza di questo Napoli. Orfano del sarrismo – che nel corso dello scorso triennio ha rappresento la forza con cui i campani hanno ridotto il gap dalla Juventus – il Napoli può affidarsi ora alle idee e all’esperienza dell’ex tecnico del Real Madrid per restare il più possibile attaccati ai bianconeri.

Il gioco di Sarri rappresentava la forza della squadra, ma anche un piccolo limite. Quando il Napoli girava, non ce n’era per nessuno. Ma se le cose si complicavano – pur affidandosi a quello che era ormai un marchio di fabbrica – alcune certezze potevano venir meno. Ora ci si affida non solo alle consapevolezze ereditate dalla gestione Sarri ma, in caso di complicazioni sorte in corso d’opera, anche ad un’altra certezza: Ancelotti può tirar fuori la mossa decisiva per raddrizzare le cose, proprio come successo contro il Milan.

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