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Napoli: un mercato logorante, confusionario, con (pochi) buoni acquisti ma senza mordente

admin
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A Napoli l’arrivo dell’allenatore più vincente al mondo come Carlo Ancelotti aveva creato attorno alla squadra tante aspettative in merito ad una campagna acquisti che i tifosi si aspettavano più scoppiettante. Non una vera e propria rivoluzione, ma qualche calciatore affermato come Benzema, Vidal, Di Maria fino all’ossessione Cavani. In realtà il club di De Laurentiis non è andato oltre ad un semplice pensierino per quanto riguarda tutti questi top player puntando, invece, ad acquisti mirati cercando di cedere il meno possibile. Nelle griglie di partenza che solitamente si fanno ad inizio stagione, il Napoli parte certamente dietro la Juventus (caratterizzata dal colpo CR7) ma secondo gli addetti ai lavori parte dietro anche alle due milanesi per la gran mole di colpi effettuati da rossoneri e nerazzurri. Qualcuno lo pone anche dietro la Roma. Ma, niente paura: era capitato anche in passato.

E’ stato un mercato più corto ma più logorante per quanto concerne le strategie messe a punto dal ds Giuntoli e dalla coppia De Laurentiis-Chiavelli.

Gli azzurri sapevano fin dal mese di maggio di dover provvedere al rinnovo di tutto il parco portieri ed all’acquisto di un terzino destro visti i calciatori con contratti in scadenza (Reina, Rafael e Maggio). Ed invece la scelta del portiere ha attraversato il mondo, estremi difensori di comprovata esperienza internazionale (Rui Patricio, Leno, Areola e tanti altri), fino ad arrivare a Udine con la coppia Meret-Karnezis e, soprattutto, l’investimento sul 21enne che però ha giocato appena 13 partite in A. Per la scelta del terzino ambidestro il calvario si è risolto soltanto ad agosto inoltrato con il 27enne Malcuit, che l’anno scorso si è salvato per un soffio in Francia con il Lille, e che rappresentava la ottava-nona scelta dopo Darmian, Meunier, Sabaly, Arias, D’Ambrosio e tanti altri. Per non parlare della rincorsa al terzo portieri che ha prodotto almeno 5-6 nomi prima di dirottare su Ospina, ufficializzato nell’ultimo giorno di mercato.

Ma, in definitiva, al di là dei tempi di gestazione di un acquisto o una cessione (molto più lunghi rispetto agli altri club), come giudicare la campagna acquisti del Napoli?

Un buon metodo per fare una valutazione quanto più oggettiva possibile è fare un paragone con la rosa della passata stagione. Un raffronto che deve tener conto delle condizioni attuali dei vari calciatori. Una rosa che è più o meno la stessa, eccezion fatta per due settori in particolare. In porta, ad esempio, a prescindere dai pregi e i difetti, Reina trasmetteva una certa sicurezza al reparto. Oggi, invece, in attesa dell’esplosione di un predestinato come Meret, qualche titubanza in più c’è. In cabina di regia c’era Jorginho, un ottimo interprete del ruolo, un calciatore già fatto, invece oggi c’è l’esperimento Hamsik per il quale si andrà avanti per un bel pò prima di capire se insistere ancora o rilanciare Diawara titolare.

Fabiàn Ruiz è un calciatore dalle potenzialità enormi ed almeno sulle mezzali il Napoli appare più coperto.

In attacco è stato aggiunto soltanto Verdi (un calciatore duttile e molto dotato tecnicamente), eventuale alter-ego di Callejon o degli altri membri del reparto offensivo in cui la scelta di far partire Inglese e restare soltanto con una punta di ruolo (Milik) è alquanto rischiosa per un club impegnato a lottare su tre fronti. Insomma, i tifosi hanno sognato Cavani o comunque l’arrivo di un grande attaccante, però non si aspettavano certamente una defezione numerica che il Napoli rischia di pagar caro (facendo tutti gli scongiuri del caso).

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