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Napoli: Sarri e l’amore dei napoletani. E quel contratto da blindare

admin
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Certi amori nascono all’improvviso, basta una semplice stretta di mano e scatta la scintilla. Altri invece ci mettono un po’, giusto il tempo di conoscersi. Quello tra Sarri e i napoletani appartiene alla seconda categoria. Arrivato tra l’indifferenza e lo scetticismo – nonostante la buona stagione l’anno precedente ad Empoli – l’inizio sulla panchina azzurra non è stato dei migliori. Due soli punti in tre partite e l’insoddisfazione dei tifosi in costante aumento.

Poi è arrivata la scintilla, rappresentata dal passaggio dal 4-3-1-2- al 4-3-3. Due vittorie sonore contro Bruges e Lazio, entrambe per 5-0, e una ricorsa culminata nel titolo di campione d’inverno, per poi cedere il passo alla Juventus, futura campione d’Italia. Da quel momento l’amore è scoppiato, Sarri si è imposto come uno degli idoli della tifoseria, ha dato avvio ad un progetto basato sulla sua filosofia calcistica che oggi sta portando il Napoli a lottare per lo scudetto, ha creato un gioco che è osservato e osannato in giro per l’Europa, con tanto di allenatori che si recano a Castel Volturno per poterlo studiare.

Un successo arrivato tardi, ma pur sempre arrivato grazie al valore delle sue idee, sempre difese, mai messe in discussione e alla fine rivelatosi esatte. Non importa se non vincerà o vincerà poco, ormai il suo gioco e il suo credo appartengono alla storia calcistica italiana. Guai a toccare Sarri oggi ad un napoletano: sarebbe come mettere in discussione – e non è blasfemia – Diego Armando Maradona.

Ma oggi, se il Napoli ha la possibilità di arrivare a quel tanto atteso scudetto, vinto solo con le gesta dell’argentino, lo devo soprattutto al tecnico toscano. E allora, compito di De Laurentiis sarà quello di blindare l’ideatore del sarrismo, arma in più con la quale affrontare squadre più attrezzate, sia tecnicamente che economicamente. La forza delle idee contro la forza del denaro.

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