Ad imageAd image

L’Under 21, il presunto “biscotto” e altre favole che non cambiano la morale

admin
admin
2 Min di lettura

L’Under 21 è stata eliminata. Il pareggio tra Francia e Romania condanna gli azzurrini ad un’ennesima delusione, esclusa anche dalla prossima Olimpiade.

Non sono mancate le polemiche sui social, dove si inneggiava al “biscotto” tra le due nazionali, entrambe qualificate. Ma aggrapparsi a questo sospetto equivale a fare la figura della volpe, che non potendo arrivare all’uva dice che è acerba.

Tutto non è andato come doveva andare

Eppure le premesse c’erano per disputare un campionato europeo con dignità. Prima di tutto perché si giocava in casa, e davanti al proprio pubblico come minimo bisogna avere una spinta in più. Poi perché la rosa era di tutto rispetto con giocatori che hanno accumulato minuti in serie A da titolari, vedasi i vari Chiesa, Meret, Cutrone,Kean e Zaniolo.

Non si può nemmeno dare tutta la colpa a Di Biagio, il quale si è prontamente dimesso dal ruolo di ct. E allora di chi è la colpa? Probabilmente l’arroganza e la presunzione sono stati i maggiori difetti. Pensare di essere “arrivati” solo perché giochi allo Stadium o perché mezza Europa ti corteggia non è abbastanza. Come non è giustificabile la prestazione contro la Polonia, che si è liquefatta di fronte alle “Furie Rosse”.

Quello che ora serve per ripartire è tanta, tanta umiltà. Perché anche se il nostro calcio è in crescita e sulla buona strada, per dare l’affondo decisivo bisogna andare in fondo alle competizioni e vincere i trofei, sia con i club che con le Nazionali.

Condividi questo articolo