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Crolla il diktat nella scelta dell’allenatore: il 4-3-3 non è più un must

Gianmarco Ruocco
Gianmarco Ruocco
3 Min di lettura

Il Napoli si prepara contro il Lecce a chiudere una delle annate più deludenti dell’era De Laurentiis. Dopo la grande gioia tricolore, infatti, la compagine azzurra non è riuscita a rispettare le aspettative mancando clamorosamente tutti gli obiettivi stagionali. La ricostruzione, in vista del prossimo anno, è già iniziata con la posa del primo mattone a livello societario: Giovanni Manna. L’ex Juventus è arrivato a Castel Volturno con il ruolo di direttore sportivo (manca solo l’ufficialità) raccogliendo l’eredità di Mauro Meluso. Il prossimo step per la guida azzurra riguarderà la scelta dell’allenatore. Una decisione pesante che quest’anno, con l’avvicendamento di tre tecnici sulla panchina partenopea, ha dimostrato quanto possa influenzare positivamente o negativamente l’andamento di un’annata.

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

Ad una sola estate di distanza il Napoli è di nuovo alle prese con la scelta di un allenatore

La scorsa estate la telenovela allenatore ha accompagnato le prime settimane del mercato partenopeo. Una lunga lista di nomi, oltre 50, da cui il presidente Aurelio De Laurentiis ha poi deciso di puntare su Rudi Garcia. Nella vasta scelta, però, il patron azzurro ha tenuto come faro guida un parametro ben preciso: il modulo. Il diktat della presidenza, infatti, era quello di puntare su un allenatore che giocasse con il 4-3-3. Alla base di tale criterio c’era la volontà, malamente disattesa, di dare continuità al progetto Spalletti cercando di permettere alla squadra di non perdere punti di riferimento in campo.

Quest’anno, però, il 4-3-3 pare non essere più un must. A riprova di ciò basta pensare ai principali candidati per la panchina. I nomi principali, infatti, sono quelli di Gian Piero Gasperini, Conte, Pioli ed Italiano. Se gli ultimi due hanno dimostrato di prediligere la difesa a quattro, il contrario vale per gli altri colleghi. Sia Gasperini che Conte, difatti, nella loro lunga carriera hanno sempre utilizzato la difesa a tre. Entrambi, anzi, sono stati i principali sponsorizzatori di tale schieramento, arrivando ad essere tra i primi ad adottarlo in Serie A. Una visione di calcio chiara, che ha dato i risultati sperati in entrambi i casi e che pare sia riuscita a far cambiare idea anche ad Aurelio De Laurentiis.

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