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Zola: “Sono grato a Napoli e al Napoli! Maradona? Era il maestro dei maestri”

Simone Meola
Simone Meola
4 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

L’ex attaccante del Napoli parla del suo passato con la squadra azzurra ricordando anche Maradona

Gianfranco Zola, ex attaccante del Napoli, tra le altre, è intervenuto ai microfoni di TV Luna dimostrando gratificazione nei confronti della squadra azzurra e della città campana, che nel corso della sua carriera gli hanno permesso di crescere sia dal punto di vista calcistico che umano. Queste sono state le sue parole: “Devo essere sempre riconoscente e grato a Napoli e al Napoli dove sono arrivato ragazzino in quella squadra meravigliosa e in quella città meravigliosa da dove poi ho iniziato il mio percorso. A Napoli la mia famiglia ed io ci siamo trovati molto bene con la gente”.

Successivamente l’ex attaccante del Napoli ha parlato di come Maradona sia stato fondamentale per lui: “Ho segnato tanti gol su punizione perché ci ho lavorato molto, mi sono allenato tanto su questo fondamentale e poi avevo con me Maradona il maestro dei maestri, un grande vantaggio per me perché quando sei giovane impari molto guardando e osservando. Avevamo una squadra forte con tanti fuoriclasse, ma soprattutto avevamo comunione di intenti e giocarci e integrarsi era molto più facile. Noi almeno una volta alla settimana ci riunivamo la sera per stare insieme, divertirci insieme. Abitavo vicino a Francini a Marechiaro e gli rompevo sempre le scatole per una cosa o per un’altra, è unico è stato un secondo papà. Lui era un perfettino, nell’abbigliamento metteva la cosa giusta al posto giusto mentre io ero l’esatto opposto e lui me lo faceva notare. Meno gol su punizione? Ai miei tempi i calciatori più tecnici, quelli con più fantasia giocavano più centralmente e quindi prendevano molte punizioni in zona centrale. Poi aggiungiamoci che oggi si da meno spazio a questo tipo di soluzione che ai miei tempi era importante per sbloccare una partita”.

Zola e il calciatore di oggi che secondo lui più gli somiglia:

“Noi avevamo noi avevamo compiti difensivi ma solo di fare la differenza in attacco, oggi non è così. Volendo citare qualcuno dico Politano e Kvaratskhelia. Sarei rimasto volentieri a Napoli ma c’erano delle difficoltà economiche e la società è stata costretta a fare delle scelte dolorose e quindi venni ceduto io e poi dopo di me anche altri campioni sono andati via. In cosa mi ha migliorato la Premier League? Prosegue l’ex attaccante del Napoli – mi sono dovuto adattare al maggior agonismo, alla maggiore fisicità, al gioco con maggiore intensità e mi ha dato un qualcosa in più. Il soprannome Magic Box mi è stato dato perché avevo caratteristiche differenti dagli altri calciatori della Premier League, giocavo con più fantasia. Il Napoli di oggi? Sicuramente l’anno prossimo andrà meglio. Diciamo che ha pagato la sbornia dello scorso anno ed era difficile ripeterlo”.

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