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Sacchi: “Spalletti CT affidabile, il problema é la squadra”

Matteo Calitri
Matteo Calitri
3 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Arrigo Sacchi, durante la presentazione del suo libro ‘Il realista visionario’, ha condiviso le sue riflessioni ai microfoni di TMW, sottolineando la fortuna di avere avuto presidenti che lo hanno sostenuto e aiutato lungo il suo percorso: “Ho avuto la fortuna di trovare sempre dei presidenti che mi seguivano e mi aiutavano, il club viene prima della squadra e la squadra viene sempre prima del singolo. Mi è andata bene”.

La sfida di domani fra Roma e Milan?
“Servirebbe che fossero visionari i presidenti. Le due proprietà stanno cercando di fare le cose bene, De Rossi è arrivato da poco e maglio di così non poteva fare. Pioli ha avuto qualche alto e basso, ma… Detto questo io non sono tanto felice quando comprano troppi stranieri, sono più felice quando fanno giocare gli italiani”.

Qualche giocatore di questo Milan avrebbe potuto giocare nel suo?
“Io volevo persone e giocatori affidabili. Se lo erano potevano venire, altrimenti no”.

Chi vince domani sera?
“Non leggo il futuro, ma spero che vincerà chi lo merita. Io punto sul merito, questa parola sconosciuta… Mi auguro che sia una bella partita e che venga vinta da chi giocherà meglio”.

Pioli e il suo futuro?
“Hanno preso molti stranieri… Se c’è stato l’ok dell’allenatore allora è anche colpa sua se le cose non dovessero andare bene. Se non ha dato lui l’ok allora no”.

E De Rossi?
“Era un giocatore che avrei comprato sempre, perché era una persona affidabile. Spero che lo sia altrettanto come allenatore”:

Spalletti è un ct affidabile?
“Sì, ma dov’è la squadra? Non ci sono più italiani…”.

Scamacca lo è…
“Sì, perché ha fatto due gol… Fino a tre giorni fa non sapevate neanche chi fosse”.

Cosa pensa di Giroud?
“E’ un buonissimo giocatore, per l’età che ha fa anche troppo”.

Zirkzee le piace?
“E’ interessante… Non so se sia un attaccante o una mezza punta, ma di certo è interessante. Il Bologna sta giocando un buon calcio”.

Thiago Motta può essere l’erede di Allegri?
“Allegri è un tattico, Thiago è uno stratega. Sono diversi”.

Simone Inzaghi cosa è?
“Sta cambiando, è sempre stato un bravo ragazzo e questo conta. Oggi uno si diverte a veder giocare l’Inter, ha sbagliato solo una volta e ha pagato subito ma sta facendo molto bene. Lo stratega è quello che ha un progetto e sa come arrivarci, il tattico è quello che aspetta l’errore dell’avversario”.

Pioli cosa è?
“Cerca di essere uno stratega, sta lavorando per questo ma non è che in 3 giorni puoi cambiare. Gli allenatori devono imparare a scegliere loro i giocatori. Se tu sei un direttore d’orchestra, hai bisogno di un pianista e ti portano un batterista non vai avanti… Non ti devi fidare”.

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