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Abodi sul caso Acerbi-Juan Jesus: “Mi auguro che l’interista sia in pace con la sua coscienza. Una cosa mi preoccupa”

Mauro Cucco
Mauro Cucco
2 Min di lettura

Andrea Abodi, Ministro per lo Sport, commenta la sentenza Acerbi a margine della firma del protocollo tra Sport e Salute e la Conferenza della Regioni e Province autonome per lo sviluppo del sistema nazionale per il Censimento degli impianti sportivi: “Mi auguro che chi ha giudicato abbia avuto tutte le informazioni utili per farlo e che Acerbi sia in pace con la sua coscienza. Io ho espresso due pareri di principio, poi ognuno legge una sentenza per come vuole o per gli strumenti culturali che ha. D’altro canto una sentenza è il frutto delle valutazioni di ciò che è stato riportato”.

Sulla decisione del Napoli di non aderire più alle iniziative collettive contro il razzismo aggiunge: “Comprendo l’amarezza, partendo dal rispetto nei confronti di Juan Jesus, ma ritengo che occorra fare uno sforzo e rimanere tutti insieme per contrastare un fenomeno che non si può combattere se si è disarticolati. Serve compattezza”.

Abodi ha parlato anche di compattezza in un momento in cui l’intero calcio italiano appare decisamente disunito: “Certamente preoccupa la disarticolazione. Molto spesso si parla di sistema calcistico ma è evidente che un sistema abbia bisogno di armonia, anche nella differenza degli interessi e nella differenza delle posizioni. Quello che manca è la capacità di far emergere l’interesse comune. Un sistema così fallisce. E questo non è soltanto un dato legato ai fallimenti finanziari, ma anche al fallimento della credibilità, della reputazione. Spesso ci si nasconde dietro il fatto che la passione popolare sia inesauribile. Questo non deve essere una copertura rispetto ai problemi, ma un elemento di responsabilizzazione. Nonostante una crisi di questa natura che coinvolge oggettivamente anche il settore arbitrale, la gente va ancora allo stadio: bisogna rispettare questa passione. E questa attenzione non la noto oggettivamente. Altrimenti ci metteremo tutti a disposizione gli uni degli altri per presentarci nella maniera adeguata”.

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