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Abodi: “Il caso Acerbi? Lo sport deve insegnare il rispetto nello stare insieme”

Simone Meola
Simone Meola
2 Min di lettura

Il ministro dello Sport si è espresso sul caso Acerbi-Juan Jesus

Andrea Abodi, ministro dello Sport, a margine dell’incontro al liceo Elsa Morante di Scampia a Napoli ha parlato del caso Acerbi-Juan Jesus nel precedente turno di Serie A che ha visto l’Inter ospitare i partenopei. In quelle circostanze, il centrale di difesa nerazzurro sarebbe state autore di insulti a sfondo razziale nei confronti del difensore del club campano. Questo il pensiero di Abodi:

“Lo sport deve essere utile, di là delle decisioni che verranno prese oggi. Lo sport serve per assumerci, ognuno nel proprio ruolo, la responsabilità di rispettare l’altro. Non è un tema solo di tifosi – ha detto – è un tema generale, di comunità, è un tema di rispetto e umanità. Va seguito non solo rimarcando il fatto negativo ma mostrando la strada positiva. Io quando ero presidente della Lega calcio di serie B mi resi conto che i calciatori non conoscevano bene le regole del calcio e facemmo un progetto di studio. Allo stesso modo non si conoscono regole del rispetto; se sei nel calcio professionistico devi porti il problema che i calciatori rispettino tutte le regole: c’è la campagna Uefa “respect” che adottammo ma quello che conta è promuovere e spiegare il rispetto del benessere nello stare insieme. Bisogna che tutti promuovano il rispetto, che non è scontato. Servono atleti, tecnici dirigenti, che rispettino il rispetto delle regole civili, dal razzismo ai problemi di parità di genere. Sono campi che dimostrano che dobbiamo continuare a insistere sulla formazione e il rispetto perché le degenerazioni siano eliminate”.

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