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Caso Acerbi-Juan Jesus: il difensore del Napoli è incavolato e non intende fare passi indietro

Redazione
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© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Juan Jesus non intende perdonare Acerbi. È tornato a Castel Volturno per la ripresa degli allenamenti e non ha nascosto il fastidio per questa vicenda. L’edizione odierna de Il Mattino racconta di un brasiliano incavolato. È infastidito dal modo con cui si affronta il problema del razzismo in Italia, per quel modo di considerare di poco conto l’insulto che dice di aver ricevuto in Inter-Napoli, non gli va giù che qualcuno possa credere che chiamare «negro» un’altra persona non possa essere considerato come un’offesa razzista. Il difensore del Napoli arriva al centro tecnico da solo e va via da solo. Per lui, ora, è una questione di sensibilità sul tema del razzismo che non ha riscontrato nel dibattito di questi giorni. E che lo ha ferito. Ed è colpito pure da certi silenzi. Non quelli del Napoli, sia chiaro. Che si è messo a disposizione, ha offerto il supporto, ripetutamente. Che lui non ha voluto. E allora il club ha trovato un modo per fargli sentire la sua solidarietà: anche ieri è stato messo sui social un video con lo slogan: «Abbracciamo l’uguaglianza, contro il razzismo tutti gli occhi contano».

Juan Jesus voleva chiuderla al 90’. Ma il modo con cui Francesco Acerbi ha reagito, quel suo pentimento che poi è apparso agli occhi del brasiliano fasullo, il racconto fatto al ct Spalletti, lo hanno fatto partire a razzo.

Non voleva essere reticente, non era una questione di omertà: ma solo una forma di rispetto per l’Inter e per i suoi tifosi. Ora, però, non può e non vuol far passare in silenzio la vicenda: lo fa anche per i suoi tre figli. Verrà ascoltato e poi lo stesso faranno Chiné e i suoi collaboratori in queste ore con Acerbi. Subito dopo i verbali delle audizioni verranno inoltrati al giudice sportivo che emetterà sentenza a tempo di record. Probabilmente già prima della ripresa del campionato. Acerbi giurerà di non aver detto nulla di razzista, di essere stato frainteso, che lui non può aver detto «negro» perché non è un razzista. Dirà a chi lo interrogherà che nel caos di quei momenti, non è stato capito e che Jesus non ha compreso la frase che ha pronunciato. L’Inter gli crede, è con lui: Acerbi sente la società vicina. Ma Inter e Napoli hanno deciso di starsene da parte in questa faccenda.

Fonte: Il Mattino

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