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Melillo: “La gravità dei fatti di Perugia è estrema. Vi spiego perchè”

Alessandro Caterino
Alessandro Caterino
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Il Procuratore nazionale antimafia rilascia alcune dichiarazioni

Giovanni Melillo, presso la commissione antimafia, ha voluto chiarare dei punti su alcune tematiche. Ecco le sue parole: “Ho chiesto di essere ascoltato affinche vengano colti i fatti e i problemi per allontanare il pericolo di disinformazione, di speculazione e di letture strumentali di vicende che riguardano delicate funzioni statuali. Per tacere delle punte di scomposta polemica che sembrano mirare non ad analizzare la realtà e a contribuire alla sua comprensione e all’avanzamento degli equilibri del sistema ma ad incrinare l’immagine dell’ufficio e a delegittimare l’idea di istituzioni neutrali come la Procura nazionale antimafia e magari anche la Banca d’Italia”.

Melillo si sofferma sull’inchiesta di Perugia: “La gravità dei fatti in corso è estrema. Bisogna sottolineare la complessità estrema della corretta e rigorosa gestione delle banche dati dove confluiscono quelle e altre non meno delicate informazioni al fine della repressione dei reati. La consapevolezza della serietà estrema dei rischi che gravano sull’immagine di trasparenza, correttezza e affidabilità di tutte le istituzioni che gestiscono informazioni riservate, credo potrà utilmente contribuire a valutare l’adeguatezza degli attuali strumenti legislativi tecnologici e gli assetti della pubblica amministrazione necessari per assicurare la tutela del segreto d’ufficio e investigativo ma anche la protezione di persone coinvolte dall’eventuale uso abusivo di quelle informazioni e di ogni altro patrimonio informativo, ma anche a tutelare la sicurezza della Repubblica”.

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