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UEFA, Ceferin: “Boban via? Non merita mio commento. La Superlega non accadrà mai”

Redazione
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In una lunga intervista rilasciata al The Guardian, il presidente della Uefa Aleksander Ceferin ha fatto il punto su come è cambiata l’organizzazione nel suo mandato: “Direi che la Uefa, sotto certi punti di vista, è cambiata in meglio. Spero e credo di non essere cambiato molto come persona. I miei amici sono ancora miei amici e sono solo molto, molto stanco. Se qualcuno a 20 anni mi avesse chiesto: ‘Vuoi diventare presidente della Uefa?’ Avrei detto: ‘Quanto devo pagare?’ Adesso sono ben pagato per questo, ma c’è anche molto stress. Sei costantemente esaminato, spesso per cose stupide, ma devi adattarti“.

Il presidente della Uefa ha poi affrontato la questione riguardante l’addio di Boban: “La sua partenza non ha causato sconvolgimenti significativi, per non parlare di onde d’urto, all’interno della Uefa o della comunità calcistica europea, anche se è stata inaspettata. Discuteremo ulteriormente la questione quando arriverà il momento opportuno, probabilmente dopo il nostro congresso. Non merita il mio commento. Le persone che conoscono sia lui che me arriveranno naturalmente alle proprie conclusioni“.

Il suo mandato terminerà nel 2027 e in merito a una ricandidatura: “Informerò i media quando sarà il momento. Ad essere sincero, sono così stanco dopo tutto quello che abbiamo passato negli ultimi anni che non ne sono sicuro. Ma se non viene cambiato, non abbiamo limiti di durata. Questo è molto semplice”.

In conclusione, Ceferin ha parlato della Superlega: “Tutto quello che fanno gli A22 è andare in giro, filmarsi, provare a rilasciare interviste. Nel frattempo governiamo il calcio. Stiamo costruendo proposte, affrontiamo molti problemi, quindi il lobbying è probabilmente il loro lavoro principale ma non è il nostro. Questo è un non-progetto, una cosa che non accadrà mai, perché nessuno lo vuole. Nessun tribunale, nessuna polizia e nessun esercito possono costringere le persone ad accettare qualcosa che è così insensato. La storia di questa cosiddetta Superlega è la storia della nostra società: la questione se i soldi possano comprare tutto. Dicono di avere 20 club pronti a partire. Se domani tutti annunciassero piani di fuga, ciò metterebbe la Uefa in una luce negativa dopo aver creduto di averla fermata? Prima di tutto, non hanno nessuno. Ne avevano 50, 20, 200, sono battute che non ci interessano. Ma insisto: non abbiamo mai detto che non possano giocare la loro stessa concorrenza. Lasciali giocare, ma non vogliono giocare. Parlano di creare qualcosa e poi sono i primi a candidarsi per giocare nella nostra competizione. Chiederei loro di non giocare nella nostra competizione e di iniziare a lavorare sulla loro insieme a qualunque club abbiano. Non capisco cosa li trattiene”.

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