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Caso Maignan, il ministro Abodi: “Dobbiamo debellare la piaga del razzismo negli stadi”

Gianmarco Ruocco
Gianmarco Ruocco
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Andrea Abodi, Ministro dello Sport, ha parlato in occasione della presentazione del progetto “Calcio Libero. Nel corso del suo intervento ha analizzato il problema del razzismo negli stadi, sottolineato dal caso Maignan nella partita tra Udinese e Milan. Queste le sue parole: “Il razzismo non è solo un problema morale, ma un problema di ordine pubblico. Oggi non ci incontriamo per prendere un caffè, ma per valutare tutte le possibili opzioni per rendere più efficace e tempestiva la nostra azione, che è un’azione corale. Sono convinto che ne usciremo con qualche proposta in più, al di là delle polemiche che non servono a niente”.

E ancora: “Dobbiamo dedicare tutte le nostre energie per contrastare e debellare questa piaga, e fare in modo che chi non comprende le regole con le quali si sta al gioco, esca dallo stadio. Sabato è successo un fatto molto grave, purtroppo non è l’unico, ne sono successi tanti altri. La scelta di Mike Maignan di uscire dal campo ha reso tutto più clamoroso, ma non deve essere una reazione di quel tipo ad aumentare il livello della nostra attenzione sul tema del contrasto al razzismo e di tutte le forme di discriminazione”.

Sul legame tra sport e società riguardo al tema razzismo: “La partita non si chiude mandando i razzisti fuori dallo stadio: c’è un investimento che dobbiamo continuare a fare, a partire dalla scuola, e che produrrà effetti negli anni. Lo stadio amplifica tutto quello che si dice, ma nella penombra delle nostre città succedono tante cose che non rientrano nella cronaca. Mi auguro che quello che la cronaca sportiva offre, anche di negativo, serva a illuminare le zone della società meno illuminate. Per la responsabilizzazione collettiva, ma per la responsabilità individuale. In questo senso, la tecnologia può essere di aiuto per individuare e sanzionare colpevoli”.

Riguardo ad una possibile penalizzazione sportiva: “Io non credo nella cultura del 3-0 a tavolino, a meno che la società e lo stadio non dimostrino di essere complici. Da questo punto di vista sono d’accordo con Maignan, perché se siamo silenti diventiamo complici”. 

In ultimo un commento sul Gradimento applicato: “L’Udinese l’ha fatto, la Juventus l’ha fatto. Al di là del Daspo, il non gradimento consente alla società di non vendere il biglietto alla persona. Questo sforzo collettivo troverà, sono convinto, anche nella riunione di oggi al Viminale una consacrazione in alcune decisioni che riguarderanno la giustizia ordinaria e la giustizia sportiva, o comunque il rapporto tra società e tifosi

Fonte: Sportitalia

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