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Da Pechino a Riyadh: Napoli di nuovo Ko in Supercoppa con Mazzarri

Simone Meola
Simone Meola
4 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Il rapporto di odio e amore del Napoli con la Supercoppa Italiana prosegue

Walter Mazzarri bramava la rivincita, ma purtroppo non è arrivata, e ancora una volta urge gridare per farsi ascoltare da un calcio che talvolta sembra non rispecchiare i canoni ideali. Il Napoli perde la finale di Supercoppa Italiana contro l’Inter che si presenta sicuramente più volte di fronte la porta azzurra, ma nonostante ciò la retroguardia costruita ad hoc dal tecnico toscano riesce a resistere ai colpi e sfiora addirittura il vantaggio con Kvaratskhelia nel secondo tempo, cedendo solo in seguito ad un episodio sospetto.

A penalizzare gli azzurri (ancora una volta), è l’espulsione quasi frutto di una fantasia del direttore di gara, nei confronti di Simeone, che nell’arco di una manciata di minuti riceve due cartellini gialli. Dal 60′ in poi c’è stata un’altra partita e nonostante ciò i Campioni d’Italia in carica hanno saputo difendere anche in inferiorità numerica fino al 91′, quando Lautaro Martinez ha trovato la via del gol che ha dato modo ai nerazzurri di alzare al cielo la Supercoppa Italiana.

Cinque partecipazioni per gli azzurri: due vittorie e tre sconfitte

Non è la prima partecipazione in questa competizione per gli azzurri, in quanto con quest’ultima raggiungono quota cinque, ma è la prima finale giocata contro l’Inter e soprattutto con il nuovo format (Final Four). Le precedenti sfide, infatti, la squadra azzurra le ha giocate con la Juventus, vincendone due e perdendone altrettante. La finale persa di ieri, purtroppo, ricorda molto quella del 2012 a Pechino. Il Napoli perse contro la Juventus e sulla panchina c’era sempre Walter Mazzarri. La partita proseguiva verso i tempi supplementari sul risultato di 2-2, ma al 84′ arriva il primo episodio che cambia tutto: rosso diretto per Goran Pandev per delle parole rivolte nei confronti del direttore di gara (presunti insulti in macedone). Al 91′ Camillo Zuniga, dopo aver subito un fallo plateale (non fischiato) reagisce e riceve il secondo cartellino giallo che lascia difatti la squadra azzurra in nove. Anche in quell’occasione l’inferiorità numerica costò cara a Walter Mazzarri che dovette cedere il trofeo solo ai tempi supplementari alla Juventus.

Il tecnico toscano diserta la premiazione come nel 2012 a Pechino

Walter Mazzarri, in occasione della finale in Arabia, così come a Pechino, diserta la premiazione e si rifiuta di ritirare una medaglia d’argento che in entrambe le situazioni gli sta stretta: sia chiaro che l’Inter ha fatto la sua prestazione e probabilmente avrebbe meritato ugualmente la vittoria, ma il tecnico toscano ha preparato la gara in maniera sublime ed ha saputo alzare una barricata difensiva in grado di far innervosire l’Inter basandosi sulle ripartenze, che a lungo andare probabilmente avrebbero premiato la sua idea, pertanto avrebbe sicuramente preferito perdere affrontando la partita con undici calciatori in campo, o quantomeno non con un’espulsione sospetta.

La conferenza stampa nel post partita non c’è stata, in quanto è stato preferito tacere piuttosto che rischiare squalifiche o quant’altro, ma l’unico a parlare è stato Aurelio De Laurentiis che con grande maturità, e della maliziosa ironia, è stato in grado di far comprendere quanto certe incongruenze possano danneggiare il calcio sotto ogni punto di vista. Mazzarri intanto accusa il colpo, così come nel 2012, ma non perde il focus, in quanto potrà consolarsi del fatto che la sua squadra ha saputo soffrire ed ha saputo metterci l’anima in campo: due ingredienti che potrebbero sicuramente cambiare l’esito della stagione in corso.

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