Ad imageAd image

Caso Magnain a Udine, ci saranno trenta Daspo per razzismo

Matteo Calitri
Matteo Calitri
2 Min di lettura
© Questura di Napoli

Il caso di razzismo, scaturito dagli insulti razzisti rivolti a Mike Maignan durante la partita di sabato sera, avrà conseguenze gravi per gli autori delle offese. Dopo la gara, Maignan è stato ascoltato per quaranta minuti dagli inquirenti federali, denunciando due episodi di razzismo. Il primo è avvenuto al 25′, quando il portiere è uscito dall’area, raggiungendo Pioli e il quarto uomo. Il secondo episodio si è verificato intorno alla mezz’ora di gioco. Al 33′, Maignan ha chiesto e ottenuto l’interruzione della partita, definendo i cori come “ripetuti” e volti a imitare il verso della scimmia.

Il numero dei colpevoli è stato quantificato dall’ispettore in circa l’1% del settore, corrispondente a 40-50 persone su un totale di 4600 spettatori nel settore. Sebbene il numero dei colpevoli non sia elevato, la procedura attivata dall’arbitro Maresca è stata impeccabile, con annunci di interruzione della gara al 29′ e al 38′, dopo una breve sospensione consultando il responsabile dell’ordine pubblico.

Ora si prospetta la via della giustizia ordinaria. Grazie alle telecamere di uno stadio di ultima generazione e al supporto del club di casa, la questura di Udine sta identificando i responsabili e emetterà presto i Daspo per allontanare poco più di 30 persone da tutti gli stadi italiani. Il procuratore capo Massimo Lia riceverà gli atti e aprirà un fascicolo per perseguire l’ipotesi di reato legata a discriminazioni razziali, etniche, nazionali e religiose, come previsto dagli articoli 604bis e 604ter del codice penale.

Condividi questo articolo