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Simeone: “Dovremo togliere il possesso palla alla Fiorentina. In questo periodo meno si parla meglio è”

Mauro Cucco
Mauro Cucco
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Giovanni Simeone affianca Walter Mazzarri nella conferenza stampa della vigilia di Napoli-Fiorentina, semifinale di Supercoppa Italiana. Queste le sue dichiarazioni: “E’ una partita molto importante, veniamo qui a giocarla da Campioni d’Italia. Proveremo a dare il massimo per trovare un modo per dare questa nuova energia a questo momento che stiamo vivendo”. Simeone affronta la Fiorentina da ex: dopo la tripletta al Napoli che ha negato lo Scudetto nel 2018, il tricolore l’anno scorso in azzurro e ora questa semifinale di Supercoppa: “E’ stato un periodo personalmente importante, ma niente a che vedere con quello che ho fatto con il Napoli l’anno scorso. E’ una partita difficile, la Fiorentina è una squadra che gioca bene a calcio, che sta messa bene in classifica. Dobbiamo togliergli la possibilità di giocare con il pallone. Proverà a gestire il possesso alla sua maniera ma dovremo essere bravi noi ad evitarlo. C’è bisogno di tanta umiltà e tanto spirito di squadra. Non c’è bisogno di pensare ad altro se non a noi”.

Nonostante il periodo poco felice, Simeone continua ad annotare sul proprio block-notes le proprie sensazioni? “Continuo a farlo, continuo a scrivere le mie sensazioni perché penso sempre di poter migliorare come giocatore e come persona. Mi aiuta a ritrovare la fiducia e ad essere sempre utile per la squadra. Poi mi aiuta sempre il mister”.

Realizzare un gol in finale sarebbe bello per un attaccante. L’ultima Supercoppa che il Napoli ha vinto, a Doha, lo ha fatto con una doppietta di Higuain: “Per un attaccante fare gol nelle partite che contano è molto importante, soprattutto se sono utili a vincere le partite”.

Cosa pensa della posizione di Kvara più accentrato e dietro le punte? “Io cerco sempre di adattarmi a quello che fa il mister. Sicuramente uno con le sue qualità può fare comodo. Ma avere un calciatore come Kvara o altri per me non cambia niente. Per un attaccante è sempre uguale”.

Che riflessi ha portato il ritiro? “E’ chiaro che può sembrare un pò brutto, ma è un modo per stare insieme, per stare soli, cenare e giocare insieme e capire che siamo tutti sulla stessa barca. Non abbiamo parlato con il Presidente, ma stiamo lavorando tutti i giorni, in silenzio, cercando di lavorare al meglio possibile, restando uniti. In questo periodo meno si parla meglio è. Sono i fatti che contano”.

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